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letra de cartoline dall'inferno - turi

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[strofa 1: turi]
nei paraggi
sempre meno saggi, più cani randagi
contagi e plagi
disagi, ostaggi, stragi
finti gemellaggi tra i villaggi
aumento dei pedaggi
illusi da sondaggi
veleno negli ortaggi
telefoni e messaggi
pedanti personaggi
pesanti depistaggi
ipocriti equipaggi coi soliti linguaggi
aspettano che -ssaggi il loro standard, per trarre poi vantaggi
presagi, obrobrio un illusorio sballo
squilibrio del manubrio che porta il mezzo in stallo
fallo, rigore, rifiuto il tuo modello
evidenzio non col giallo ma col grigio del cervello
hanno carta per il tuo castello
e tanto di cappello
ma scrollati il fardello di cambiare il mondo con la fiaccola e il cartello
qui serve più cultura per spostare un solo singolo t-ssello

[rit: danno]
e si che sto bene
qui va tutto bene
ti scrivo cartoline dall’inferno anche se in fondo non mi posso lamentare
c’ho sempre da mangiare
e ancora qualche volta ci riesco a ricordare che
si che sto bene
qui va tutto bene
ti mando cartoline dall’inferno anche se in fondo non mi posso lamentare
mi danno da mangiare
finalmente mi hanno tolto tutto il tempo per pensare

[strofa 2: turi]
sempre più sveglio si vive meglio
io non deraglio per l’abbaglio del bersaglio perché veglio
non basta l’aglio e l’acqua santa contro il diavolo
scontro inevitabile a quattr’occhi su quel tavolo
troppo cosciente per subire ulteriormente
fondamentalmente ho fondamenta ed è evidente
strettamente -ssente a comizi populisti
ho indizi così chiari da far ridere i più tristi
poveri cristi, drogati di menzogna
teleguidati a vanvera dal dio della vergogna
vince la carogna impostore più di giuda
promettono banchetti ma la carne è ancora cruda
schemi poco chiari alla lavagna,solita lagna
il gioco dei denari e l’acqua sporca che ti bagna
dubbi alti come una montagna,vedo chi perde e chi
guadagna perché sai la storia insegna

[rit: danno]

[strofa 3: turi]
il fumo uccide ma non solo lui e sii sincero
ma piazzami le scritte anche sul vino che mi bevo
sull’auto con cui giro
sull’aria che respiro
sullo schermo colorato dove attui il tuo raggiro
col patema d’animo sospiro
trema sto sistema perché ti vuole crumiro
sempre più fachiro
mai però p-ssivo
e guai se poi mi blocchi mentre scorre la mia biro
bene, molto bene se ancora mi senti come marco
in preda degli eventi con i sintomi d’infarto
spargo sterco fresco sull’asfalto da un palco
duello ad armi pari, si, un mitra contro un arco
prima l’embargo poi lo sbarco
si fanno largo decidendo quanto valgo
e poi mi iniettano veleno per mandarmi giù in letargo
ma stentano a capire che con l’odio io risalgo

[strofa 4: danno]
è -ssurdo, scimmie lanciate nello spazio
esperimenti tipo scienziato pazzo
embrioni congelati
uteri affittati
in nome della scienza
dell’umanità o dei dividendi che andranno smezzati
dacci tutti i tuoi risparmi
li investiremo e li faremo fruttare nel traffico di armi
ovviamente solo armi intelligenti
da mettere in mano poi a dei perfetti deficenti
zio che tempi a capocciate contro il muro
e di sicuro tutto ce po sta’ tranne che de sta contenti
non c’è cibo solo condimenti
e non c’è calma quindi vivo coi nervi scoperti
fra sentimenti finti come le promesse dei governi
o come le commesse sorridenti
tutti fermi qua sotto sta grandine
tanto si sa già è scritto dai tempi che affonderemo come atlantide

[rit]

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