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letra de horror vacui - somma zero

esistenza in vetrina, latrina pulita
ora mangiamo in posa e la chiamiamo vita
latrato addobbato, l’attrito ricamato
ora che il presente è liquido lo beviamo ad un tavolo

dietro occasioni di vetro oscurato
divento il divieto temuto, l’inverno più muto
dietro occasioni di vetro oscurato
divento il divieto temuto, l’inverno più muto

gli inconsci blocchi del paziente
mi nascondo dentro un castello grande
quanto un granello di sabbia
preda degli automatismi il mio diaframma-trappola
si innalza con la marea e la grancassa
mani che cingono usignoli di vetro
dietro lauto compenso ognuno vende il suo veto
fra la trama e l’ordito, rituale proibito
c’è una strana luce che si adagia come veste
buone intenzioni, cattive performance
se foste soli forse voi non preghereste
grondo abrasioni nel cielo alla mattina
da quando mio padre era solo una bambina

costanti dubbi, le mie afflizioni
antipsicotici, pensieri buoni
gli astanti muti, gesti dovuti
seduto immobile tra i cornicioni
l’onda che mi travolge mi spazza via
come regalo eterno avrai la mia ironia
so solo frinire per non finire calpestato
pietoso insetto al cospetto del creato
è magistrale la tua attenzione
un opus magnum, sacra abluzione
da hollywood a saint tropez
bottiglie vuote rovesciate sul parquet
non ho più un briciolo di sonno e sottopelle brucio
non ho più un briciolo di sonno e sottopelle brucio
non ho più un briciolo di sonno e sottopelle brucio
non ho più un briciolo di sonno e sottopelle brucio

- somma zero

letras aleatórias

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