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letra de assunzione - semicronici

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[h-ll’o’him]
apri gli occhi a questo mondo nuovo, sei costretto
stretto in un sogno perduto, vecchio punto di ritrovo

[axiom]
poi si muovono, bruciano come fuoco dalle molotov
lo schiaffo di un’ostetrica sul volto che lei mi ha rivolto

[h-ll’o’him]
l’urlo ancestrale che dissepolgo dalle mie interiora sale
nello spazio astrale in cui mi sento accolto

[axiom]
disinvolto gli strillo la mia esistenza alle corde di un bivio
sente, annuisce, dopo acconsente, adesso sono vivo

[h-ll’o’him]
non temere, madre, non è il dolore che mi attanaglia
come paglia brucia la mia gioia per questa battaglia

[axiom]
pago il mio respiro col conguaglio di quеste frattaglie
tagliano le miе gengive sensibili alle vestaglie

[h-ll’o’him]
l’iride scruta mentre mi accerchiano i giganti
imito la loro lingua ma mi guardano straniti
i loro sorrisi fremono mentre invocano santi
ma l’acqua di questa fonte mi entra nelle narici
non morirò nell’illusione di una nuova vita tra le stelle
fuori dalle tue celle cadrò in piedi
forgerò il mio mito sull’ardore di mille fiammelle
sulla pelle porterò scolpite storie per gli eredi
[axiom]
direttamente dall’oscurità dirigo l’orchestra di sensi
tra mille dissensi sviluppo intelletto
mi diletto nella ricerca di un cerchio che compensi
ciò che penso perché senza un tetto non mi senso eletto
intanto una strana figura s’imbelletta e lamina
mi offre un’esperienza oscura in cambio dell’anima
mi accorgo che essa si agita, che magica m’impagina
le scappo con la corsa che quel trauma mi farragina

[h-ll’o’him]
immagina una vita incatenata a correre nel fiato
mosso dai sospiri sapienti di un mago traditore
anelando il vento ribelle che sfiora dolce il capo
porta parole diverse che donano colore

[axiom]
ore e ore passano, sconquassano nel chiasso
al massimo le sviluppo come roteare un lasso
mi abbasso fino a sentirmi soltanto un po’ pleonastico
se poi riprendo a piangere lo calco dentro un plastico

[h-ll’o’him]
le lacrime versate in questi mesi hanno affilato
la mia lingua che sagace ora comincia ad aver senso
a quelle criptiche parole ho dato un significato
quindi ora posso esprimer pienamente il mio dissenso
la mia guerra coi segreti più oscuro volge all’inizio
scopro il mondo a poco a poco e lo ricopio sui miei fogli
con la penna disegno poi scrivo il mio fortilizio
che protegga l’innocenza mia da sofferti cordogli
studierò il nemico con candido occhio per capire
dove mai colpire, come possa mai farlo perire
subirò sconfitte ma non farò mai sparire
la speranza di un’era di pace in un nuovo avvenire
[axiom]
la visione s’illumina, io ne colgo il nesso scarso
mentre ebbro scalcio in maniera sgarbata le contraddizioni
senza tradizioni, solitudine alle contusioni
così spesse che diventa porpora il mio corpo sparso
rimango scalzo come un sogno che è scomparso
ma soltanto per spedirmi un messaggio e dirmi che sono falso
la stessa solfa con cui blatero
le prime parole, prima di libertà e solo dopo ci apparterrò
tengo le redini a malapena, mentre tutto trema
marte mi chiama e non lo capisco, rapisco la scena
vedo un telo rosso che si accende sopra questa extrema
ratio, si apre il sipario e sento musica serena

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