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letra de piombo freddo - rubo

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[strofa 1: jack the smoker]
sono tranquillo, ormai è solo l’ultimo dei colpi bassi
non devo fare altro che aspettare che mi passi
sono a letto steso
aspetto che il sonno mi porti via di peso ma cazzo non gli cedo
mi nego e allo stesso tempo mi appesantisco
e mi trovo in milioni di scene che ho già visto
dove le persone camminano e ti urtano
non si scusano, se ti avvicini tu ti accusano
perso in mezzo a milioni di facce finte
che fingono d’aiutarti e non possono capirle, no
come posso spiegarti
che non voglio confondermi fra gli altri, regalarti i miei sguardi?
s’è fatto tardi cala il gelo va sottozero
e io illuso che scrivo un pezzo per restare intero
in tele passano reclam con gli stessi intorti
volti puliti che celano animi sporchi
ritorna il peggior secondo che si ri-looppa
truppa nemica [?] in comb-tta
perdo il gusto delle cose che contano
e mi sdoppio in due mezze verità che si scontrano

[ritornello: jack the smoker]
e ogni secondo che passa pompa l’ansia
e non c’è un giorno che lascia mai abbastanza
è un gioco sporco di forma e non sostanza
sono nel punto più basso ma non basta ancora, no
ogni secondo pompa l’ansia
e non c’è un giorno che lascia mai abbastanza
tutta una maschera falsa che m’inganna
è un cannone che mi guarda a una spanna

[strofa 2: jack the smoker]
ora i miei passi si confondono nelle code agli sportelli
nei traffici infiniti di veicoli fermi
nel benessere chiuso dietro mille cancelli
vengo portato altrove se seguo i loro cartelli
perchè i nemici hanno sembianze di fratelli
e le parole qua uccidono come coltelli
celle melliflue d’illusioni, fuori sognatori
verranno trasmesse immagini senza più colori
tempo che scorre senza cambiare stagioni
qualcuno molla, qualcuno s’incolla ai migliori
se c’è chi cede, qualcuno fa finta di stare bene
si abbandona alla loro smania di avere
tanto lo sanno già cosa non gli appartiene
sanno già che la libertà non è in loro potere
mi sento lontano da loro, dal primo giorno con loro
la loro rincorsa all’oro dell’uomo lupo dell’uomo
da quanto mi trovo solo
in giornate che non coloro fra noia libri o lavoro
qui ogni corpo resta attaccato alle piccole vite
è uno strumento in un’orchestra

[ritornello]

[strofa 3: amir]
e’ piombo freddo dentro al corpo che riscalda
un angelo mi guarda e col cazzo che mi salva
sputa sulla mia vita nuda
è la bocca di un giuda che mangia la mia carne cruda
vedo solo sagome, guardo da una fessura
e più la vista si oscura più sale la paura
ancora il ferro tra le mani e senza un domani
non so se sono vivo, provo a muovere le mani
i nostri piani andati a male, non so cosa pensare
chi me l’ha fatto fare a giocare al criminale?
ora darei anche la mia testa solo per tornare
un altro giorno insieme a te per poterti riabbracciare
passano secondi che mi sembrano ore
strillo il tuo nome ma sento soltanto un rumore
della tua voce sento solo l’odore
ora non abbandonarmi ti prego signore

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