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letra de omaggio a "friends" - roggy luciano

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[strofa 1: siena]
accendo questo mic io rimango ancora qui
sempre qui contando spiccioli
giro nei vicoli nei vicoli piu’ piccoli
cazzo ti stritoli? poi sbocchi i testicoli
siena due di notte con l’ansia da caffè
in fissa con il rap come quello del ’93
skinny cap che tracciano questa mia traccia
abbiamo piu’ flow che la metà ti lascia

[strofa 2: roggy luciano]
roggy luciano conferma colpiamo la tua crew
non c’è ritiro che tenga viviamo sopra al groove
tra chi resta e chi si r-ssegna e non rappa più
evolvo questa faccenda p-ssami un altro rum
e tu conosci il mio circo mentale
non dico cazzate vieni a controllare
sono astratto come un bambino fatto di foglie
auguro la morte ad edward mani di forbice

[strofa 3: siena]
mani di forbice taglio le tue logiche
rime morbide rime crude e lo sai che
nulla ci p-ssa nulla p-ssa in sto convento
ignorante per scelta e per questo me ne vanto
senti quanto è lo stereo che salta
rimbalza ricalca ricarica la m-ssa
e allora a questo punto lo sai che siamo fuori
figli di puttana che ti fottono i neuroni

[strofa 4: roggy luciano]
e invece le nuove mode del rap fottono i vecchi suoni
io c’ho gli stessi suoni per cui ne resti fuori
me la bevo con siena portiamo testi nuovi
dalla riviera alzo il livello e siete testimoni
non ne esci non cresci crescina sei pelato
prelato renato mariangela melato
roggy luciano in pigiama questo è il pigiama rap
o solo un’altra serata a bere e guardare friends

[strofa 5: siena]
confermo tutto quanto poi ti mando a lutto
notti p-ssate a bersi sempre tutto
mi hanno insegnato fin dai primi primi primi giorni
lascia sempre vuoto non lasciare niente agli altri
giorni nel campetto alterando la realtà
e scrivo rime rime che è così che va
ho capito negli anni che non serve il buonismo
meglio incazzato e tanto menefreghismo

[strofa 6: roggy luciano]
e mel gibson biagio izzo reateizzo
un altro disco e ricomincio dall’inizio (buonasera!)
con qualche amico nella mansarda
divido una traccia come il vino e la grappa
sono un predicatore profetico bei bambini
rap fellini lirico come puccini
o keaton buster rimo catechista
e arrapo come anjelica huston che fa mortisia

[strofa 7: siena]
p-ssa la rizla faccio su un junto
occhi rossi con lo stile più più unto
ho qualcosa che si chiama merda fresca
roba grottesca che ti entra nella testa
questo è il mio stile spesso fuori dalle righe
spesso fuori dalle mode sono fuori dalle tue mire
questo è il dominio che ti manda in delirio
che ti bruciano gli occhi risolvi col collirio

[strofa 8: roggy luciano]
collirio collirio io rimo tu parli
il flow è da olimpiadi invernali come il curling
e noi da ieri sera ancora carichi sui fogli bianchi
ratti, fanti come a scacchi
sandali coi lacci sangue sui tuoi piedi
resto il primo in queste puttanate e non ci credi
che roggy luciano sputa versi come mensole
ci metti le bietole tu resti il più debole

ciao ciao ciao ciao ciaaaaa

[outro]
noterete che in quanto al nostro obiettivo quando ci innamoriamo si ha uno stranissimo paradosso, il paradosso consiste nel fatto che quando noi ci innamoriamo stiamo tentando il ritrovamento di tutte o di alcune delle persone a cui eravamo attaccate da bambini e per’altro verso chiediamo alla persona amata di correggere ognuno di quei torti che quegli originari genitori o fratelli ci hanno inflitto nella verde età così che l’amore contiene in sè la contraddizione tra il tentativo di tornare al p-ssato ed il tentativo di annullare il p-ssato

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