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letra de incubi - ridon roger

io ti possiedo, tu mi appartieni. tu, mi appartieni

era, era solo un incubo. di nuovo, di nuovo quei mostri

devi smetterla di ossessionarmi – va via
non volevo nemmeno incrociarti, sulla mia scia
tu nel sonno sei come i fantasmi, una fobia
se mi specchio non riesco a guardarmi, è una pazzia
e poi, il giorno sembra notte, quando penso che poi
la rabbia, si fa tanta e sembro come – voi
voi siete solo mostri, e per alcuni – eroi
per alcuni: come voi
e poi, io non so che penso
non so più chi sono, adesso
e’ tutto enormemente complesso:
e io sto impazzendo, come un ossesso

la notte faccio incubi. di giorno conto lividi
mi accorgo dei miei limiti, tu mi limiti, tu mi imiti
ma noi non siamo simili. devi andartene da qui
dalla mente mi – dalla mente mi – dalla mente mia

muovo gli occhi in fase rem, cado nel vuoto e vedo te
poi mi sveglio, penso che, c’è qualcosa che non è
naturale e sai perchè? è il contrario di un monet
apro gli è vedo che, io mi sento alla mercé
vedo i mostri, e a volte è fossi
in un incubo perpetuo pieno di paradossi
e costi quel che costi, noi non saremo disposti
ad essere mostri, a diventare dei mostri
ad essere come voi

devo trovare il dr. roger
quei mostri sono ovunque, e io
dopo quel che ho visto
non me li levo più dalla testa
non riesco più a dormire

- ridon roger

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