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letra de palazzo di gemme - murubutu

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[testo di “palazzo di gemme”]

[strofa 1]
tu pioggia che bagni i narcisi
che sembri suonare l’asfalto
ste gocce sono meteoriti
che danzano sopra al basalto
ogni volta le guardo e m’incanto, le guardo e mi scaldo, le guardo e mi calmano
sembra non cadano, salgano e parta dal basso, qua il viaggio dell’acqua è contrario
ogni goccia che tocca per terra
ha un suo tocco e una nota diversa
ed il cielo che suona il suo piano, ogni tasto è una corda nascosta nell’erba
e ‘sta musica in testa, qua musa e tempesta di nubi, non resta una muta promessa
e non finisce mai (mai)
tra i confini delle case, tra i profili delle strade, tra i cortili delle strade il ticchettio del temporale
questo ritmo regolare suona mille stradivari tra le vie, le case e il mare fino a farle straripare
io cerco prove e indizi dove inizi questa pioggia
e finisca per sempre la malinconia
in ‘sto tempo che pare sospeso
è un veliero di ghiaccio e vapore
attraversa un oceano sorpreso
e si frange su spiagge dell’ovest
io lo chiamo per nome, ne guado le chiome, ricavo un bagliore
traduco le piogge qua mosse dall’alto nel codice morse dell’acqua che cade per ore

[ritornello: dhany]
e poi, sai, vedrai
per me sarà come impazzire
nel vortice di un nuovo sole
camminando fioriranno mondi fra di noi
e noi riflessi come aurore
mentre ci piove dentro al cuore-ore
[strofa 2]
ogni goccia a suo modo è uno specchio (ehi)
col mondo riflesso all’interno
ogni goccia è un suo fuoco, un suo senso, uno sguardo diretto sul cosmo e sul tempo
ogni goccia a suo piccolo modo, qua un piccolo modo che è un piccolo globo
una pioggia di varie sequele, una trama di tele di questo mio stesso universo
e in una di queste ti ho visto
e temevo che tu scomparissi
e tu stesso una goccia dispersa nel cielo, deserto fra nuvole e prismi
e sotto qui un regno vibrante ch’è un dedalo d’arte si tiene pulsante
e a volte mi chiedo sia quale sia vero tra i cieli che vedo qui nelle pozzanghere
ogni goccia che cade fra i lampi
si frange fra mille rimbalzi
riflette i tuoi occhi smeraldi con dentro un milione di mondi più grandi
c’investe e ci guarda, riflessi di calma tra i nembi dell’alba
muovendo tempesta e tingendo d’affreschi arabeschi quei resti dei mondi dispersi nell’aria
assalto meraviglioso
un parto di perle celeste
che tenderò un arto nel cielo che è un arco guerriero ed è un arcobaleno
solo allora la pioggia sul corpo, la pioggia nel bosco si spegne silente
e ci lascia ora soli a fissarci negli occhi ed intorno un palazzo di gemme

[ritornello: dhany]
e poi, sai, vedrai
per me sarà come impazzire
nel vortice di un nuovo sole
camminando fioriranno mondi fra di noi
e noi riflessi come aurore
mentre ci piove dentro al cuore-ore

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