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letra de sigarette morbide - macro marco & don diegoh

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[strofa 1: don diegoh]
sette del mattino, questa luna è una bugia
metti questo pezzo inclina l’auto e vai via
camera in disordine, cenere sul petto
sigarette morbide, queste e dopo smetto
specchio stai guardando un arrogante qualunque
chiuso nella mia solitudine tipo bunker
a consumarmi le unghie sopra agli accordi
a consumarmi la faccia sopra ai ricordi
se metto il mic in on mi chiamano don
figlio di puttana maricòn p-ssa dove abito
tutto vero no sit-com ariariario
scrivo un testo che ti resta in testa come un carillon
il rap è cosa mia da quando inventavamo il pranzo
e poi per farci compagnia dormivamo sopra al mare con in mano due monete
senza i genitori a dirci “fate il cazzo che volete”
dopo noi la quiete, ancora tregua dopo il blitz
scrivo questa lettera d’amore anche se qui piove già da giovedì
tu beccami sul beat
becchi più delivery dei runner di just eat
la vita non mi ha regalato un cazzo
è amore vero senza mai comprare quello falso
quelli come noi in volo da cinquanta piani
col dj che suona forte dal balcone del palazzo

[ritornello: k!llacat]
sono andato via fumando il vento
ricominciando a correre in questo viavai
l’odio e la poesia che porto dentro
brucia dopo il tempo che non spegnerai

[strofa 2: don diego]
dieci della sera come come vuoi che stia
se qui dove stanno i miei sembra non sia più casa mia
camera in disordine, vest-ti sopra al letto
sigarette morbide, l’ennesimo pacchetto
oggi il tempo per le cose più importanti
ammesso il silenzio soltanto vecchi rimpianti
ha cancellato dalle tasche i diamanti
fuori sta piovendo sulle chiese dei santi
mi chiedi come stai, cosa vuoi che dica?
ho qualche numero di meno in rubrica
parlo in modo semplice e pacato
perché il mondo intorno è già un pò troppo complicato
ho messo in questa cosa gli ultimi vent’anni almeno
da prima che ascolt-ssi il primo ep dei cor veleno
lontano dall’italia di salvini, di sanremo
a inseguire i sogni con il culo sopra a un treno
allontanarsi dalla linea gialla sul binario
credi in questa cosa sei più unico che raro
sai che i sacrifici non pregano il dio denaro
invecchi in pantaloni larghi con lo stretto necessario
gli altri aspettano un errore per puntarti il dito
con un coltello pr-nto ad ogni torto subito
mi sono innamorato, una volta ho tradito
per paura fossi l’unica ad avermi capito
con questa cosa della musica ho quasi finito
e sono pr-nto appena spengono le luci
per mo fotografo il mondo che vedo come una gopro
e vorrei amare il funk almeno la metà di lugi
la vita non mi ha regalato un cazzo
è amore vero senza mai comprare quello falso
quelli come noi non hanno tiri da sbagliare
perché sotto qui non c’è nessuno a prendere il rimbalzo

[ritornello: k!llacat]
sono andato via fumando il vento
ricominciando a correre in questo viavai
l’odio e la poesia che porto dentro
brucia dopo il tempo che non spegnerai
sono andato via fumando il vento
ricominciando a correre in questo viavai
l’odio e la poesia che porto dentro
brucia dopo il tempo che non spegnerai

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