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letra de a se stesso - [elegia di madonna tristezza] vol.1 - limo

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prefazione:

sempre caro mi fu quest’ermo colle
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude
ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella […]

strofa 1

sono calamita per calamità
isterica esaurita normalità
batterica vita no non p-sserà
e se fosse dove andare potrà?

oltre la siepe non c’è sole che sorga
oppure quiete che la sera mi porga
non c’è vita né fango né torba
e ciò che è nulla presto ritorna

io mia tomba io carne ed ossa
torace e cranio, lapide e fossa
gli occhi fuori dall’orbita rossa
affinché fiori posare possa

cecità scura salvami l’anima
da una realtà ruvida e arida
perché di sogni divenne avida
e lacrimando si svegliò madida

rit

morte l’ultimo guardo oscura
io viandante bello di sventura
a quella nebbia non trovo cura
seguo ombre per queste mura

di là da quella l’infinito nulla
come ogni uomo nella sua culla
qui giacqui anima fanciulla
in questo mondo ch’è terra brulla

strofa 2

fantasie confuse su palpebre contuse
pupille corrono in vedute chiuse
perché non vedete siete lapidi ottuse
è il buio, nega la vista alle muse

se gli occhi sono tristi epitaffi
non più silenti di sordi s-ssi
per i miei scordate la sint-ssi
così scambiate p-ssi e trap-ssi

-ssai palpitasti tra amaro e noia
nel finto petto del fantoccio di goya
cuore mio accogli con gioia
ferma il pendolo sia il tuo boia

la vita come un fugace episodio
nel sonno di un veronal al sodio
così che la notte saluti il mio odio
addio, sia questo il mio necrologio

rit

morte l’ultimo guardo oscura
io viandante bello di sventura
a quella nebbia non trovo cura
seguo ombre per queste mura

di là da quella l’infinito nulla
come ogni uomo nella sua culla
qui giacqui anima fanciulla
in questo mondo ch’è terra brulla

- limo

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