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letra de the lost boys - john princekin

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[strofa 1]
e so bene amico mio cosa si prova quando non gira la ruota
e ti si spegne la fiamma pilota
e senti l’inutilità dell’essere essere armonico
fermando il cuore del tuo stomaco
certe cose ti devastano, bro, basta che non
finisci in barca come calderon
amore porta a porta nella città morta
c’è una tomba che riposa senza un filo d’ombra
per arrivarci c’è una strada semicancellata dal napalm
sovrastata dall’erba bruciata
lì è sepolta la speranza, pensavo fosse in eterno
e invece c’è una buca aperta dall’interno

[ritornello]
e continuo a camminare sopra questi prati
senza scarpe all’orizzonte verso un punto più distante
noi salvati dalla notte, notte che cancella tutto
soli al volante di una vecchia punto
che continua a macinare strada
lascia fuoco dietro a questa carreggiata
fiero di vederlo ancora un obiettivo
fiero di sentirmi ancora vivo

[strofa 2]
e dio è solo merda, dai vieni, puttana
che ti scopo sotto il portico buio con una lama
voglio sentire il sangue scendere nella gola lentamente
e sarai dentro me per sempre
certi soli non tramontano mai
te li porti in processione come note dentro questo hi-fi
non lasciare questi sogni per dei loro piani
non permettere a ‘sto buio di parlarti del domani
o sarai già grande magari
il p-ssato se ne sarà andato dai condotti lacrimali
e l’unica certezza
è che per la felicità servon palle per lasciare la propria tristezza

[ritornello]
e continuo a camminare sopra questi prati
senza scarpe all’orizzonte verso un punto più distante
noi salvati dalla notte, notte che cancella tutto
soli al volante di una vecchia punto
che continua a macinare strada
lascia fuoco dietro a questa carreggiata
fiero di vederlo ancora un obiettivo
fiero di sentirmi ancora vivo

[strofa 3]
e spero un giorno piova fuoco
sotto questi piedi che valgono poco s’apra un grande vuoto
nel nome dell’umanità sputo
la verità allo stupro, l’umiltà che non ha avuto
per due carte spiegazzate nei jeans
dimenticate dopo l’ultimo concerto dei queen
per le foto ritrovate nei pl1ck
vecchi noi ritagliati nel diario della terza c
e per il primo ricordo che m’appartiene
e per il primo tocco di queste catene
fiero di vederlo ancora un obiettivo
fiero di sentirmi ancora vivo

[ritornello]
e continuo a camminare sopra questi prati
senza scarpe all’orizzonte verso un punto più distante
noi salvati dalla notte, notte che cancella tutto
soli al volante di una vecchia punto

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