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letra de dentro - jamil

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[strofa 1]
fai quello che ti conviene, fra quello che offre da bere
fai il duro dentro il quartiere, profumo meglio di [?]
saturo come le vene, consumo tutte le sere
fanculo il carabiniere, io fuggo da chi mi tiene
nessuno che te lo chiede, nessuno che poi si vede
da quando ho gli sbirri dietro, da quando hanno preso il bene
da quando mancava un metodo, da quando sento sirene
da quando sono allo sbando che acc-mulo queste pene
non dirmi: “ti voglio bene”, vediamo poi chi ci crede
ora sento queste preghiere, ho paura tutte le sere
la pula vuole vedere in questura sulle quelle sedie
chi grida vuole sapere, la mattina non prende bene
cartina già dalle medie, che gira sopra le sedie
la pila che non mi viene, in fila sulle ringhiere
chi tira nel cantiere, chi tira nelle cartiere
soltanto per stare bene, soltanto perchè li preme
fra stanco di cantilene, fra stanco di certe scene
io bianco come le cere, col branco come alle cene
lontano da quelle false, di fianco persone vere
lontano da certe facce che riempiono il mio bicchiere
io chiuso nelle tue chele ri-ssumo giornate intere
i cazzi e le cose pese, gli schiaffi e le dita nere
fra marci come le mele se pigli le più severe
non pigli, non trovo leve
no figli ma senza level

[ritornello]
da solo, lo faccio per la mia città
di nuovo, lo faccio per la mia città
in coro, lo faccio per la mia città
qui ci vogliono dentro
da solo, lo faccio per la mia città
di nuovo, lo faccio per la mia città
in coro, lo faccio per la mia città
qui ci vogliono dentro

[strofa 2]
son giorni che pago pegno ai bordi del tuo disegno
io in piedi dentro al tuo regno, dio vedi? mandami un segno
i muri che ho ricoperto, i pugni sopra lo sterno
tu giuri sul padre eterno, io giuro sbatto sul legno
dormire fra non ci riesco, morire fra non adesso
perire come all’inferno, pedine dentro lo schermo
entrare se [?], rientrare che non è aperto
le porte chiuse al lucchetto
le stanze tutte al completo
mi chiede quando ne esco, è tardi magari vedo
mi chiede quando ne esco, è tardi non torno indietro
i pali lungo il vialetto, i fari che non ho spento
tu cadi, faccio di peggio, i party senza la major
la baida con cui non smetto (baida, baida)
non smetto, ripeti che cazzo ho detto
divieti che non accetto, qua beccano mezzo etto
b-ttano via il lucchetto, qua senti tutto più stretto
lo sbalzo di questo tempo, il caldo dentro l’inverno
l’estate che mi fa freddo, pensare a stare al coperto
il sogno dentro al mio letto
i sogni dentro al c-ssetto
soldi nell’armadietto, bisogni che non ammetto
giuro nel mio quaderno, san vito quando è deserto
mi fido [?], fra forti nel tuo distretto
in strada perdi l’elmetto, fra l’uomo non è perfetto
so già, ma non si scusa chi parla con il prefetto

[ritornello]
da solo, lo faccio per la mia città
di nuovo, lo faccio per la mia città
in coro, lo faccio per la mia città
qui ci vogliono dentro
da solo, lo faccio per la mia città
di nuovo, lo faccio per la mia città
in coro, lo faccio per la mia città
qui ci vogliono dentro

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