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letra de torta di male - ivan talarico

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male, sto male, sto veramente molto male
ho un male immaginario che diventa dolore reale
male mi sento e poi malamente mi lamento
ma la mente -ssai mi -ssale quando non mi sento male
se vivere vuol dire stare male, allora mi conviene
forse dormire che è il solo modo di stare bene
se dormo non posso più ritornare sui miei p-ssi
devo stare sveglio ed aspettare che mi p-ssi. ah!

il concetto che vorrei fosse chiaro è che sto male, per questo lo ripeto spesso
l’unica cosa che mi fa stare veramente molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto bene è dire che sto male

male, sto male, io sto terribilmente male
ho un disagio sottile che mi fa molto soffrire
se c’è una guerra lontana io ho paura del botto
se c’è stato un terremoto sento di esserci rimasto sotto
devo dire a tutti che ho paura di morire
che mi vengano a vegliare, che mi vogliano accudire
è inutile pensare a chi è già morto e non è più tra noi
è un mondo difficile, non c’è spazio per gli eroi. ah!

ho paura che facciano un attentato a casa mia, per questo dormo sempre da un mio amico che ha paura che facciano un attentato a casa sua e quindi dorme sempre a casa mia

sto male
vesto male
resto mal
meno male

male, sto male, io ho un dolore smisurato
può capirlo solamente chi non l’ha mai neanche immaginato
l’unica speranza che mi resta è il vero amore
cerco un batticuore, ma poi temo il defibrillatore
voglio avere accanto una ragazza sincera
che sia tenera amante, ma pure brava infermiera
però non riesco a trovarla perché sto troppo troppo male
e l’idea di matrimonio si avvicina troppo al funerale. ah!

«anche io sono innamorato di te, però sto veramente molto male»
«ma cos’hai, amore mio?»
«niente di preciso, ma è molto, molto grave. vuoi diventare mia vedova?»

sto male
molto male
penso male
faccio male

devo uscire con forza da questo male intestino
perché sto male senza sosta da quand’ero bambino
non posso vivermi addosso, meglio tirare a campare
cerco equilibrio, meditazione trascendentale
perdo coscienza e nell’incoscienza trovo un’altra strada
provo a seguirla ma non capisco dove vada
mi lascio scivolare con piacere nell’ignoto
vengo avvolto dal nulla e risucchiato dal vuoto. ohmmm

“ehi! c’è nessuno? no? ah, va meglio, sì sì. così mi sento bene. nessun contatto col mondo, nessun disturbo, silenzio, freddo. forse avevo solo bisogno di stare un po’ da solo. anzi, voglio stare per sempre da solo, sto bene solo con me stesso, il resto del mondo mi fa impazzire. certo, forse a questo punto mi converrebbe morire.”

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