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letra de foglia - iulio

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non chiedermi come sto
non so cosa rispondere, forse bene o forse no
mi serve tempo per decidere

prendo una tanica di benzina e brucio ogni ricordo
che mi paralizza e spezza il fiato come se fossi morto
è vento in pratica quello che cucio sullo sfondo
che indirizza la nave a raggiungere il suo porto
fra i pensieri sparsi sopra un foglio
sfocia la mia rabbia, resto nudo
mi spoglio, solo da solo in questa stanza
non per il concetto di meritocrazia
ma anche io vorrei un pochino di felicità
e lo ammetto forse è solo colpa mia
che credo ancora nell’idea di libertà
libertà di parola libertà d’espressione
dalla società e la sua convenzione
do calore alle persone come faccio con l’ambiente
svendo il mio cuore sul mercato ad un prezzo conveniente
usato poco ma è macchiato di per sempre
funzionante bho io non garantisco niente
vago per la città come un uomo randagio
se dico quel che penso non accusarmi di plagio
in questo mondo non mi sento a mio agio
mi tengo lontano ma per evitare il contagio
o forse è solo una forma acuta di agorafobia
nei miei occhi ho più storie di una libreria
più correnti di pensiero che in filosofia
fingersi stupidi e solo una strategia
non so cosa faccio in teoria
avrei bisogno di un lavaggio di cervello in lavanderia
mi sento uno straccio ma cosa vuoi che sia
per curare la mia testa servirebbe una magia

come una foglia lascio trasportarmi dal vento
oggi non ho voglia sono troppo spento
osservo la mia immagine riflessa allo specchio
e forse è vero che sto diventando vecchio, vecchio vecchio

e c’è un me dentro di me che si fa spazio
in silenzio in punta di piedi cammina scalzo
cerca di convincermi che io sia pazzo
come se tutto quello in cui credevo ormai non vale un cazzo. preferirei esser stupido come tanti
perché l’ignoranza fa soffrire meno
o perlomeno non rende malpensanti
vedi tutto ma è come se fossi cieco
non so se mi spiego, ho perso un’altro treno
nell’acqua mi brucio,nel fuoco ci annego
evito il problema ci giro intorno come un giradischi
ennessimo problema di chi non vuole correr rischi
m’hanno detto che l’alcol fa male se lo mischi
allora mi bevo soltanto una bottiglia di whisky
ma tu non esisti, non esisti come la voce che ho in testa
ma tu non esisti, non esisti come il sole nella tempesta
dimmi cosa resta, di un inchiesta su un articolo
di un viaggio che finisce dentro ad un vicolo
dell’ansia che mi schiaccia e mi fa sentire piccolo, piccolo piccolo

ed è ridicolo troppo ridicolo quello che dicono, dicono
ed è ridicolo troppo ridicolo quello che dicono, dicono dicono
gli esperti dicono dicono che è ridicolo
non posso sentirmi morto se ora respiro
se non so sentirmi vivo

come una foglia lascio trasportarmi dal vento
oggi non ho voglia sono troppo spento
osservo la mia immagine riflessa allo specchio
e forse è vero che sto diventando vecchio, vecchio vecchio

un professionista lo riconosci dalla cura dei dettagli
un m-s-ch-sta dal numero di tagli
io mi riconosco per il numero di sbagli
nei problemi piccoli che diventano grandi
ma se mi guardi capisci subito qual è il problema:
sono io che non funziono e non faccio parte del sistema

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