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letra de pianure - ibisco

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[testo di “pianure”]

[intro]
le tue paure sono logiche per combattere il mondo
e ci disegno sulle gambe i tatuaggi che voglio
faremo come dogane nei mari delle persone
e se per caso mi va, io ci divento dottore

[ritornello 1]
ma dove vai? non senti più
chi ti ha chiamato non importa
a casa non ci torni più
non vuoi ripetere ogni volta cosa ti prende
la sera durante invasioni di cessi
mi frena la voglia di te
mi bruciano gli occhi di tutte le cose
mi perdo nel suono di un irrigatore
ci penso e ripenso a quello che non sono

e ti cerco nelle targhe della macchine
nella mia giornata storta mi hanno visto un’altra volta
che facevo giri intorno a dove dormi te
sui cartelli di lamiera: “vendesi riviera”
e l’inverno che risale dalle maniche
mi cammina sulla schiena, quella storia non è vera
c’è qualcosa che mi afferra, la mia droga di riserva
che mi sento nella merda
[strofa]
c’è una coltre di fumo che passa dentro le pianure
e ripete che siamo riuniti e comunque le vittime sono sicure
è l’età in cui comunque la fai non è facile dirsi che si è vivi
quando pensi, la notte ti prende seguendo le linee dei corpi sottili
c’è una notte di fumo che passa e riprende da tutte le nostre paure
tu ci speri che passi tranquilla, ma la noia ti sembra difficile
e la notte più buia che passa, senti come ti piace tutto
è la stessa identica via che porta alla vita nel nostro futuro
è una notte che urla e che ti dice: “dai”, ma non è così che ti chiamo
è la stessa identica storia che ti rimangi quando ti fai
è la storia che brucia, è quello che fai lontano dalla storia
è la notte che vola

[ritornello 2]
e dove vai? non senti più
chi ti ha chiamato non importa
a casa non ci dormi più
non vuoi ripetere ogni volta cosa ti prende
la sera durante invasioni di cessi
mi frena la voglia di te
mi bruciano gli occhi di tutte le cose
mi perdo nel suono di un irrigatore
ci penso e ripenso a quello che non sono

e ti cerco nelle targhe della macchine
nella mia giornata storta mi hanno visto un’altra volta
che facevo giri intorno a dove dormi te
sui cartelli di lamiera: “vendesi riviera”
e l’inverno che risale dalle maniche
mi cammina sulla schiena, quella storia non è vera
c’è qualcosa che mi afferra, la mia droga di riserva
che mi sento nella merda

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