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letra de carlo taglia teste - genna

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carlo sta in una capanna fuori dalla corte, dove il vento incontra la nebbia e di fretta ne alza la coltre
il fuoco spento saluta la notte
lui posa la sua arma, la branda di paglia stanco lo inghiotte
il padre tagliava teste, il nonno tagliava teste, dispotico nepotismo ed anche carlo taglia teste
non si cura del perchè e tende quella fune
non si cura del motivo mentre lucida la scure
non può fare domande, esegue e prepara
lui ultimo terminale di una giustizia sommaria
con il volto nascosto da uno strato di lana
mentre non conosce il nome di chi incontra la sua lama
carlo taglia ed ogni giorno amm-ssa, corpi mozzati di padri, figli, mariti e dei loro sogni spezzati
il suo giaciglio lo accoglie con diffidenza
ma carlo chiude gli occhi e mette a dormire anche la coscienza

e non inganni il tuo destino ma, prova a infrangere le regole e l’aria profuma di libertà
con il freddo della lama sul petto, si addormenta incompleto
cercando cose che ancora non sa
il taglio della sua scure copre il batt-to, con un pensiero fisso mentre si spinge fuori dal baratro
ed il freddo della lama sul petto, si addormenta incompleto
cercando cose che ancora non sa

la solitudine per carlo spirito abbandonato
col fardello di un mestiere che non può essere svelato, r-ssegnato ad un amore tardivo quando appoggerà la lama
per costruirsi un altro destino
ma il programmi si mischiano disattesi e in un giorno come tanti
carlo incontra due grandi occhi neri
lei era bella coi capelli di fieno
lui sente tremare il cuore e la segue fuggire nei suoi sentieri
lei era anima libera, eremita
viaggiava con la mente, fresca ventata d’aria pulita
sovvertiva ogni certezza divert-ta
per lei il mondo era tondo
lo sapeva, se lo sentiva
carlo l’ascoltava rapito, da mondi e nuovi orizzonti che non aveva mai percepito
sconvolto dai suoi racconti e dal suo sorriso
quella notte chiuse gli occhi e il suo profumo ancora sul cuscino

e non inganni il tuo destino ma, prova a infrangere le regole e l’aria profuma di libertà
con il freddo della lama sul petto, si addormenta incompleto
cercando cose che ancora non sa
il taglio della sua scure copre il batt-to, con un pensiero fisso mentre si spinge fuori dal baratro
ed il freddo della lama sul petto, si addormenta incompleto
cercando cose che ancora non sa

l’indomani mattina si sveglia
puntuale va al patibolo e sa che la giustizia non aspetta
ma qualcosa è cambiato sembra, niente più sadico piacere nell’udire il suono sordo dell’accetta
realizza in fretta e cambia la prospettiva, vuole partire con lei oltre la sua capanna grigia
placare la sua furia omicida sull’erba fresca a piedi nudi per sentire di nuovo la terra viva
pregusta notti di luna e mattine piene di aurora
il cuore fa a pugni con la tradizione di boia
oggi è l’ultimo il pensiero lo consola, vuole voltare pagina carlo sogna una vita nuova
ma il destino ha in riserbo un trucco
sul patibolo in ginocchio, l’ennesima vittima dell’ingiusto
carlo taglia colpo secco, punto
e scorge il sorriso di lei, morente dentro quel cappuccio

e non inganni il tuo destino ma, prova a infrangere le regole e l’aria profuma di libertà
con il freddo della lama sul petto, si addormenta incompleto
cercando cose che ancora non sa
il taglio della sua scure copre il batt-to, con un pensiero fisso mentre si spinge fuori dal baratro
ed il freddo della lama sul petto, si addormenta incompleto
cercando cose che ancora non sa

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