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letra de vivere pt. 2 - gemitaiz

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[strofa 1: gemitaiz]
ancora qua a prendermi i tuoi lamenti
in faccia mi arrivano i quattro venti
quella sensazione quando ti addormenti
che i giorni non sono più tanto lenti
le catene mi stringono mentre io mi divincolo
voi mi chiedete un singolo, a malapena sto dritto
gli occhi sul soffitto
e vedo bianco come quando prendi un dritto
sono sconfitto, il mio valore, fra’, non è più scritto
cado e mi appendo fino a scorticarmi, a complicarmi l’esistenza
in molti drammi a sconfinarli fino all’utopia della soluzione
quando sono in depressione e non guardo in faccia le persone
ho una pressione addosso e ne vado fiero
soldato da quando ero un ragazzino con lo stereo
ora è difficile spiegarvi come cresco
ancora più che dentro sono lo stesso
sono le stesse le intenzioni per cui lo faccio (quali?)
portare il disagio che posso accettare il fatto che non ti piaccio
ma non dirmi che sono un altro personaggio
ho visto cose -ssurde e cerco di descriverle
alcune ci vuole coraggio per poterle scrivere
altre fanno ridere, altre sono morsi di vipere
ma non posso fare a meno di vivere

[ritornello]
i look at you all
see the love there’s that’s sleeping
while my guitar gently weeps

[strofa 2: en?gma]
ehi, ma che bella solitudine
faccio riflessioni su di me tra certe musiche
c’è chi cerca di sognare tra lenzuola luride
e chi fa finti bagni d’umiltà tra coscienze sudicie
chiamami giudice se significa non accettare il falso come consuetudine
dammi fiducia, chiama bagger vance
leggenda controllabile che fotte l’umile
incontrollabile, rabbia mi spinge
sì se ricordo lei, attrice che mi cinge
abbracci subito mutati in ripicche
coi denari compro fiori per cuori che danno picche
malinconia sull’-sse olbia-roma
emozioni ad uragano, in testa è oklahoma
lo vivo e lo scrivo
se il p-ssato è stato imperfetto, andare oltre è l’imperativo!

[ritornello]
i look at you all
see the love there’s that’s sleeping
while my guitar gently weeps

[strofa 3: primo brown]
ok, cerco ancora la mia strada. la mia rotta all’oscuro
mi ritrovo al buio con una rotta in culo
io la lascio fare per l’inerzia del sesso
e non mi fido quando dice che è diversa dal resto
il resto è il palco
nessuno che mi stringe quando scendo
non sai stringere nemmeno quando vengo, solo quando vendo
e l’energia che spendo non te regge, te sta bene il gregge
fai a pezzi me, ti prenderai le schegge
troia di una jessica fletcher indaga
mentre un popolo di sbirri dilaga
se colgo l’occasione di estirparmi una piaga
scrivo e maledizione qualche stronzo la paga
il concept di andara
giù all’obitorio conto i morti
mentre contano i soldi a montecitorio, mortacci loro
fanno il rap per il fascio littorio
un compenso irrisorio e ogni volta che ci penso muoio

[ritornello]
i look at you all
see the love there’s that’s sleeping
while my guitar gently weeps

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