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letra de un lungo gennaio - gameboyers

ho passato un po’ di giorni chiuso fra le mura della mia stanza
un libro aperto il pc acceso e vari oggetti in dissonanza
una sola finestra la luce va via, e tutto resta senza sostanza
dopo un lungo gennaio b-ttato, un altro ciclo di mesi che avanza

e anch’io mi laureerò, sarò l’ultimo di una serie di robot
appena sfornati nanana, lasciati in disparte indesiderati
senza sogni senza futuro per un lavoro a leccate di culo
in prova a trecento euro al mese
ma senza contratto e senza pretese
ed è questo che conta, è questa la vita

son quasi a trent’anni e fortuna che, per un terzo è già finita
mi sveglio ancora come un parassita un piccolo schermo stretto fra le dita
allo specchio una faccia sbiadita un po rincoglionita
mi guarda con aria smarrita
un’altra notte se ne va e mi trascino tra le strade di questa città
alle sei del mattino al primo barlume c’è già un cretino che corre sul fiume
sto a prendere freddo da solo in stazione ascolto i discorsi delle altre persone
su com’è il tempo e quante stronzate
daranno anche un senso alle loro giornate e forse chissà

e domani me ne fotterò e guarderò i nuovi arrivati dall’oblò
sguazzare nel mare yeah e farsi strada e sgomitare
e mentre torno a casa in treno sento che tutto è un battibaleno
biglietto timbrato vagone pieno, il freno che stride il senso è già qua
il senso è già qua
il senso è già qua

- gameboyers

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