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letra de 48 - flo’w (@theriteflow)

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[intro]
eyo
io sono flo’w
per quelli che non mi conoscono
tra la “o” e la “w” è racchiuso un’apostrofo

[strofa 1]
eyo, l’ora è tarda, ora parla
solo flo’w, la
parte di me che fa di arte e rime
la sua arma sola
tra sbagli, sfide e altrettante insidie
vive, campa ancora
giù in un loop scrive e canta ancora
su di un groove, di sé e il suo mood
lì, chiuso con la sua musa suona
disilluso, non ci crede forse più
non crede più in questo
in un testo, né in sé, forse
spogliato del senso del gesto
si è perso e si è chiesto “perché sto
continuando a rincorrerti se
sono in tanti più pr-nti di me?
io che il palco lo amo lo calco
ma tanto mi è arduo se salgo per te?
io che amo l’abisso del significato
l’essenza, la scienza del pathos
lirico spinto, timido ed introverso
spesso mi sento scartato”
forgiato dal fato
nell’era del vacuo ostentato
il bello è reato, e lui sta con
chi è contro l’anello forgiato nel fato
contro ogni tipo di malvagità
contro quei lacci che hanno stretto
i fianchi di una società convinta che oggi qua
non ci sia nulla più che valga il prezzo
tanto chi è in alto decide per tutti, no?
tanto non cambia se a farlo sei l’unico
e intanto è l’odio sul podio che parla qui
che si fa a gara a chi ama per ultimo
forse è vero che non ci
sono verità quando il nero ha i tuoi occhi
quando la realtà incontra filtri distorti
per ogni ferita che in vita riscontri
ma a conti fatti siamo tutti altri di altri
e per quanti dubbi costanti lui abbia
sui suoi p-ssi parla senza dubbio
in missione catarsi, sicuro che di cuore si tratti
sicuro più di questo
che dei versi che ha in corpo, flo’w
un apostrofo lo divide come mai prima d’ora
mi divide dalla parte che ora e sempre
fa di arte e rime la parte sublime
di sé e per quanto incline
all’introspezione la spingo
convinto che non possa morire

[interludio]
si dice che le cose buone richiedano tempo
e di tempo ne è p-ssato in effetti
(11 anni sul microfono)
qualcuno si chiederà
dove sia stato tutto questo tempo
(beh)

[strofa 2]
perso tra astri e miti sui p-ssi
di antichi incastri scomparsi
non par si muova, flo’w
ma con parsimonia può darsi
muova le rime più avanti di altri
le prime pedine, i pedoni tra i falsi mc’s
(cheese!) in un flash il trash è sconfitto
al re degli scarsi ho già inflitto
un milione di scacchi matti
parti consecutivi
di parti di versi diversi dai tanti
concetti rimanti, con certi rimandi
che noi, aitanti eroi, vorremmo spiegarvi
ma non siamo certi poi non vi sconcerti
il vetro dietro a questi finti specchi
là dove spart-ti spart-ti tra i venti
creano concerti con certe correnti
coerente coi tempi correnti
da questi poi attingo i
testi che spingo e se senti che stringo i
tempi non è che non tenti
di fare altrimenti, ma certi elementi costringono
l’anatroccolo a farsi cigno
e cingo d’alloro ogni penna che stringo
uscito dall’uovo diverso
adesso da loro spinto all’eccesso
vinco ogni complesso da trap boy da party
ma in fondo rispetto chi vuole provarci
e chi, come me, ama queste quattro arti
e articola il suo rap
in step da quattro quarti
a conti fatti siamo tutti matti, amanti
di due p-ssi, uno spray
di un mic o due piatti
ma nulla di questo è vano se
nulla potrà fermarci!

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