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letra de grazie - diddo

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ultima stesura della mole di parole
che girano nella testa e giocano con la depressione
giornalmente mi spengono, picchiano il mio cuore
andare oltre? ti ho scritto ben più di una canzone

forse sentirai quest’album, non faccio il tuo nome
sai che parlo di te, e che lo faccio col calore
di un ragazzo che con te ha vissuto il suo periodo migliore
e ora deve andare avanti ma prova troppo dolore

e gli ammonimenti, dei miei conoscenti
“dimenticala, cosa aspetti? ancora tu ci pensi?
non vedi che lei è andata avanti con la vita
e tu sei sempre una lagna trita e ritrita?”

ma non lo faccio apposta, ogni giornata è così grigia
cosi spenta, dal momento in cui ti penso la mattina
un anno e mezzo per non capire che è davvero finita
certe volte me lo scordo e ti sento qui vicina

sogno la tua voce, mi dice che va tutto bene
che le pene sono finite, che noi due staremo insieme
all’improvviso ti spaventi perché mi trasformo
il sogno diventa incubo, e dai miei occhi cola inchiostro

l’inchiostro dei messaggi che scrivevo ogni giorno
quando cercavo di salvare il nostro rapporto
quando non capivi che ti amavo, e che speravo
mi vedessi come prima anche solo per un secondo

così non è stato, quell’incubo è realtà
ci siamo separati e tu non sai la verità
nelle ultime chat mi hai detto che non ti ho mai amato
come cazzo puoi dirlo se per te mi sarei ammazzato?

e quasi l’ho fatto, volevo farmi un torto
se adesso mi vedessi, con il tuo sguardo torvo
che cosa mi diresti? mi reputeresti in torto?
vedresti il nuovo tatuaggio, e i tagli sopra il polso?

l’altra notte è stata strana, si è fermato il tempo
al pc ho trovato le foto di un nostro vecchio inverno
di te con la vestaglia perché a casa avevi freddo
mi son accorto che ti stavo accarezzando sullo schermo

mesi fa ti ho scritto, poi dopo mesi ancora
mandavo un sms e controllavo ogni ora
e quando mi rispondevi puntualmente stavo male
ma mi mandava bene, mi bastava poter parlare

da quando non ci sei nulla ha avuto senso
p-ssavo giornate intere ad avercela con me stesso
vomitavo al cesso lo stesso sentimento
di fallimento che mi perseguita ormai da troppo tempo

una canzone non basta, con te ci ho aperto il disco
e ce lo chiudo, ma senza il bacio sotto il vischio
a volte penso che vorrei un bel fischio d’inizio
e ricominciare palla al centro con meno drammi del previsto

ma hai ragione non posso, è vero, ormai è finita
quest’album è il mio addio, è la nostra dipart-ta
ma prima di salutarti volevo dirti “grazie”
per avermi dato l’anno più bello della mia vita

siamo stati insieme due anni, e se mi riferisco solo al primo
è perché da fine 2015 ho fatto un gran casino
e sono qui per ringraziarti di ogni singolo sorriso
è stata con te l’ultima volta che ho sinceramente riso

grazie per tutto l’amore che mi hai regalato
per avermi fatto sentire così tanto fortunato
per tutte le notti in cui ti ho dormito abbracciato
per i mille viaggi in macchina in cui abbiamo cantato

e torn-ssi indietro, rifarei la stessa scelta
tornerei in quei giardini in cui mi hai conquistato così in fretta
da quel giorno la mia vita non è stata più la stessa
quindi davvero, di tutto quanto grazie, musetta

[outro]

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