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letra de the waiter - dani faiv

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[ritornello: lexotan]
sono scuse che m’invento
quasi tutti i lunedì
me ne vado via col vento
sì, ma non intendo il film
faccio questo, faccio quello
le cose insieme non si può
o faccio questo o faccio quello
o faccio questo o faccio quello
quello

[strofa 1: dani faiv]
fumo canna, bengala
su’ mi cambio poi in sala
tutto fatto
la gente mi sembra migliore, sopporto di più
tu supporta di più, dai
più sei disponibile, fra’, la gente si approfitta delle briciole
sta nel cielo, tutto grosso, dirigibile
non è digeribile
tanto gyros, ordino doppia pita
fatto su una clio e non so di chi sia
sì, semmai il leggio non la bibbia
nella mia vita dio è come dylan
e siamo messi male
come se gioca di merda il giocatore più forte del mondo
l’allenatore gli dice “messi, male”
fra’ cerco di vivere dato che se faccio questo la smetto
ma se non riesco non posso far altro
fatto da solo, solo con cinque
fumo da solo la notte la faccio che ci fumerebbero in cinque
le malelingue
la gente stupida non sa distinguere
sgamo le facce dipinte
musica stimola, dani la crea
lei che si isola, nuova guinea
vivo in apnea come affleck in isola
noi arte, voi bricolage

[ritornello: lexotan]
sono scuse che m’invento
quasi tutti i lunedì
me ne vado via col vento
sì, ma non intendo un film
faccio questo, faccio quello
le cose insieme non si può
o faccio questo o faccio quello
o faccio questo o faccio quello
quello

[strofa 2: dani faiv]
non sono il tipo da cravatta al collo
fusti che sposto
solo e lo ian alla harrison ford
uomo di mare, l’affare va in porto
e se lo bevo doppio dopo vedo doppio, ah
moto col cappotto, mesi meno otto
mi chiamano col dito
non mi giro, dici “grazie, m’hai colpito”
sputo nel piatto in cui mangi, ora è condito
ora hai un nemico
fra’ hai le mance mai le danno a me
fra’, facevo break
ora dammi un break
fatti più veloce sopra un kymco non un cabriolet
so che lapo c’è sempre in studio, no al locale
perso e ferma la locale
se lei mente devo fare poi mente locale
ho una donna e non la puoi toccare
nella sacca un sacco di rime in serbo
quando rappi te non si capisce un ca-
tu hai un sacco di rime in serbo
bianco leche, sguardi fuori legge
sempre dentro come konan a lecce
ho cercato di capirci ma niente
il popolo sorride ma mente
quindi vivo male, viaggio
però t-tolare, baggio
schiavo di un p-ssaggio, catena di montaggio

[ritornello: lexotan]
sono scuse che m’invento
quasi tutti i lunedì
me ne vado via col vento
sì, ma non intendo un film
faccio questo, faccio quello
le cose insieme non si può
o faccio questo o faccio quello
o faccio questo o faccio quello
quello

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