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letra de filippo. - cvmpo

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[strofa 1]:
volto coperto, lascio evadere la maschera
la cura medica, trasmetto la dialettica
la mia vittoria l’apparenza che poi sparirà
di fronte ad un talento spero accetti la poetica
e ho dato sempre l’impressione di esser chiaccherone
alle serate compagnone, il più intrattenitore
con il ricordo del tragitto in cui guardai diritto
ed arrossi stupito non credevo affatto che le avessi scritto
e come raccontarti
vicende lunghe anni
che poi nemmeno sono pr-nto ad autocеlebrarmi
con una mano sulla testa provo ad affogarmi
perché cadi sеmpre nell’ingenuo quando hai 18 anni
è la paura è l’affrontare le difficoltà
pensare che risolva tutto una dolce metà
vi chiedo scusa che nel mezzo di marea confusa
mi nascondevo rinchiudendomi nella cambusa
stanco di quella vista
ora protagonista
dell’hater nera lista
spero che mi capisca
tolgo dal pesce un’altra lisca coi miei denti veri
non ho bisogno di osannare carati supremi
tiro fuori le palle, prendo in mano i doveri
e sistemo le falle, quelle dei miei sentieri
lacrimi gli occhi perché sono stato stronzo ieri
ma quando andavo dalla psico, dove cazzo eri?
[bridge]:
siamo diversi ma fra nodi che ci tengono
ai poli opposti lo so bene sono il freddo nord
un altalena di emozioni che ci spingono
non siamo in grado di b-ttarci siamo inetti bro
e vorrei rifiutare
gli attimi ad esitare
con il timore di sbagliare oppure di lottare
con l’avversario che era sempre un po’ più forte
tremavan le ginocchia e si scalfivano le nocche

[ritornello]:
siamo diversi ma fra nodi che ci tengono
ai poli opposti lo so bene sono il freddo nord
un altalena di emozioni che ci spingono
non siamo in grado di b-ttarci siamo inetti bro
e vorrei rifiutare
gli attimi ad esitare
con il timore di sbagliare oppure di lottare
con l’avversario che era sempre un po’ più forte
tremavan le ginocchia e si scalfivano le nocche

[strofa 2]:
nocche con cicatrici che mostrano il mio pensiero
scalfito da quelli amici ora chiamali più severo
le ali a quelle fenici le tarpano per davvero
così che a volare è il corvo nel cielo non più sereno
solo per un momento, tu non chiamarmi campo
urlandomi filippo, coglimi nell’inganno
rimani umile là fuori non cambiare affatto
per una volta però adesso cazzo punta in alto
[ritornello/outro]:
siamo diversi ma fra nodi che ci tengono
ai poli opposti lo so bene sono il freddo nord
un altalena di emozioni che ci spingono
non siamo in grado di b-ttarci siamo inetti bro
e vorrei rifiutare
gli attimi ad esitare
con il timore di sbagliare oppure di lottare
con l’avversario che era sempre un po’ più forte
tremavan le ginocchia e si scalfivano le nocche

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