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letra de ratatatata - cancro

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ragazzi, io non sono pazzo, ve lo posso assicurare, davvero, non sono pazzo, facciamo così, ora vi racconto una storia..e poi,,,e poi, decidete voi okay? okay. okay
datemi solo un attimo eh..
okay, okay, ecco…

per 8 anni sono stato l’unico amore dei miei fottuti genitori
ma adesso, è nato un nuovo pargoletto
e lui piccino più di me ha bisogno di affetto
gli hanno persino
comprato un nuovo letto, un nuovo passeggino
e mentre gli anni passano lui è già abbastanza grande, va all’asilo
poi alle elementari
io un giorno qua lo ucciderò come fece caino con l’allevatore di bestiami

questa è la mia stanza
questa è la mia stanza
questa è la mia stanza
lo pensavo guardando quella sua presenza, che con il suo respiro rallentava ed intralciava la mia sonnolenza

il giorno dei miei 14 anni
mamma entró per darci
la buonanotte
ma la diede solo a lui, e chiudendo la porta, l’unica luce che vidi fu la luce della luna in quella notte scura

questi 2 stronzi, non sono stati in grado di fare il loro lavoro
tipo ammazzare questo stronzo con il cloro o chiuderlo in un bagagliaio e 11 colpi come ad aldo moro
ratatatata
ricordo bene quella mattina, quando sul portone è apparso quel cartello con su scritto giorgio è nato
ma questa notte spingerò un cuscino sopra la sua faccia fino a che il suo ultimo respiro non avrà esalato
muori merda
una strana sagoma con le lacrime del colore del sudario
mi aiutó a tenerlo fermo
sono in perfetto orario per mandare ‘sto b-st-rdo dritto giù all’inferno e mentre spingo il mio ginocchio sul suo sterno…

mia madre entrò per darmi una sorpresa
ma trovandosi davanti agli occhi quella scena
mi spinse via
dietro di sè il terrore lasciava la scia
dentro i miei occhi
il futuro
una distopia

urlò il nome di mio padre e mentre stringeva giorgio tra le braccia non smetteva di guardarmi
non si era dimenticata
di salutarmi
ma un altro regalo voleva portarmi
arrivò mio padre entrambi non riuscivano a parlarmi
e i loro sguardi avevano smesso di amarmi
sentivo che i loro corpi, non avrebbero mai più voluto abbracciarmi
nella testa di mio padre il pensiero di abbandonarmi
nella testa di mia madre, quello, di dimenticarmi
poi la sagoma mi disse di ammazzarli tutti quanti
e porre fine una volta per tutte a tutti i pianti
ferma i cuori infranti

il mio piano fallì e finii in comunità
educato da persone che credevano nell’aldilà
ma quando sarò grande e uscirò di qua
il senso di risoluta ostilità, nel petto esploderà
come dinamite
e tornerò da loro per riaprire le vecchie ferite
ci siederemo attorno a un tavolo ricordando quell’episodio
ma non sarò da solo, in tasca c’avró il ferro e di fianco a me
quella sagoma che rappresenta l’odio
entrambi uccideremo tutti facendo giustizia
vedere i loro corpi morti sarà una delizia
li getterò in un cassonetto come l’immondizia
dopo sta storia voglio che mi facciano una statua grande quanto la fottuta sfinge egizia
sulla locandina voglio che ci sia il mio nome e quella splendida notizia
ragazzo torna a casa e uccide tutta la famiglia

ora, sono passati parecchi anni ed è arrivato finalmente il giorno in cui posso bussare a questa dannatissima porta, per mia sorpresa, mi sta accogliendo mio fratello, che è da solo, mi invita entrare, ci sediamo al tavolo…e lo lascio parlare

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