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letra de chet baker - blo/b & the departed beats

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[testo di “chet baker”]

[intro]
siamo nell’estate del 1960, siamo a lucca. c’è un uomo chiuso in una cella, steso su una branda. gli altri detenuti lo ascoltano in silenzio. ascoltano quelle note attraversare i corridoi, le celle e uscire fuori dal carcere. è come se tutto si fermasse all’improvviso e esistessero soltanto quelle note magiche
yeah

[strofa 1]
il tempo è un assassino, tic tac (tic tac), scrivo diktat (diktat)
in città nebbia fitta, sembra il flow di big pun (big pun)
nei negozi niente merce, vendesi, s’affitta
la tua sh-t bionda tinta, faccio foto, nick knight (blo, blo, blo, blo)
andre ti spitta se spendo valuta spiccia
ghetto queens, vedo più maschi che fanno le b-tch, ah (ah)
smazzo copie limitate, capo know the deal
le chiudo, schiaccio, sp-cco il tabellone, shaq o’neil (sp-cco tutto)
senza invito per l’ultima cena con delitto
senti il peso sopra la bilancia come beth ditto (peso massimo)
mai mafioso, mai buscetta, mai snitch o pentito (mai)
bandito, faccio un sessantotto con cohn-bendit (oh)
condito, mangio dal mio piatto, tiro dritto
in culo al music biz, lo staff, a te e al tuo manager, lotito (f-ck)
boom bap sta a meno del pd nella realtà
fanno musica con un ombrello in culo come altan (stai indietro)
occhi neri, abisso profondo, gomez selena
nel mio gioco sono mago, mi chiamano helenio herrera (el mago)
duecento all’ora in sesta e chi lo sa lo sa
un reportage dall’hinterland lo firmo con la montblanc
[interludio]
si dice sempre che si può fuggire da tutto tranne che da sé stessi. ci sono alcune persone, però, che ci provano comunque, e, a volte, purtroppo per loro, ci riescono

[strofa 2: blo/b]
in comasina al mcdrive, le quattro, fase critica
‘na sconosciuta sul sedile a fianco è in fame chimica
zona rossa, wuhan, no musica black noir
un colpo in bocca e il muro bianco a chiazze à la renoir (blo)
luce, acciaio, grattacieli, milano nuova new york
che si fa i soldi e non li gode, bava alla bocca, cujo (dai, fra’)
io isolato, crusoe, nel club fumo di londra
prima stavo chiuso dentro un van con il fumo di bonga, ahah
grande città, microcriminalità
si fottono in mignotte, botte ed alcol tre mensilità
porca puttana, frena, navigherò la notte
moretti 66, sigarette, gang latine al parco trotter (oh)
testa vuota, pothead, ti penso, penso “f-ck that”
progetti così grandi che li stampo con un plotter
penso a un piano, ma non mi sfamo, cazzo penso? (piano)
disegno palazzoni con ‘ste barre, cazzo, renzo piano (oh)
dal nulla ai monumenti su in piazza gae aulenti
dalle briciole alle cifre, sopra il conto conto movimenti (cash)
sangue di serpenti, le borse in pelle di rettile
le stelle in mezzo al buio sono fori di proiettile (blo, blo, blo, blo, blo, blo)

[outro]
quello che resta per quelli che vogliono ascoltarla e capirla è la sua musica, quella musica che attraversava le sbarre e i muri delle prigioni in cui era stato rinchiuso. una musica che rende liberi senza bisogno di fuggire, neppure da sé stessi

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