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letra de la crisi - bestierare

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mi sa che stà in crisi
m’è venuta la crisi
che mi manda in crisi
cara bambina alla deriva, siamo all’ultima spiaggia
brucia come la benzina che ti è rimasta nella borraccia
facciamo un ultimo botto insieme e ce ne andiamo in ferie
questa vita costa denaro e fatica e non stiamo mai bene
è come una malattia, come il canto delle sirene
questa voglia di dare il via ad una lunga scia di cherosene
tanto gia brucia tutto qua, la fabbrica, la scuola (allora)
brucia qualcosa anche tu se la tivu non ti consola (piu)
cadono due aereoplani su piazza affari e vanno in ansia
che l’economia coll-ssa… non gli sale piu il nasdaq
inseguono lo spread, ricambiano maggioranza
mettono un’altra bomba in mezzo e terrorizzano un’altra piazza
troppa confusione amore, non ho piu speranza
è il mondo che sta correndo o stiamo andando in retromarcia?
non c’è piu nessuno che riesco a guardare in faccia
e rischio di andare in crisi se la maschera mi si slaccia

la crisi
prima non c’è poi c’è
e se c’è la crisi
spero che tocchia a te, pagala te
la crisi
“lo sai com’è… io ti aiuterei ma c’è la crisi”

e quando c’è la crisi comanda lei

eh ho bisogno di una risposta, di sapere se nelle persone
ha qualche valore la distinzione
tra pezzi di merda e gente onesta
qui nessuno manco brillo può far la fine de’ tranquillo
colo a picco in mezzo ai tormenti e non me senti manco se strillo
la usi da scudo, che rompe ogni mio progetto
dei tuoi non ne tocca nessuno
e invece la crisi a me m’ha rotto il culo
sudi, tremi, vuoi stare fermo e invece ti muovi
quasi muori,
ci sono i dottori, banchieri, petrolieri
oppure una faccia che ride, una maschera da pupazzo
per vent’anni leader della p-ssera
lascierà ai nostri figli l’imbarazzo.
prendi un’ arma e ammazzi chi vuoi tu in quei palazzi!
calma! me stai a dì che sei te a pensarla che dal letto non t’alzi
io vivo al momento, finchè sotto ce stà il pavimento
tutto al limite del fallimento e la notte nemmanco so se m’addormento
mi sveglio e non parlo, un p-sso non posso farlo

respiro a fatica e non mangio
la crisi di gregor samsa scaraf-ggio

la crisi
prima non c’è poi c’è
e se c’è la crisi
spero che tocchia a te, pagala te

la crisi
“lo sai com’è… io ti aiuterei ma c’è la crisi”
e quando c’è la crisi comanda lei

la crisi gradisce lo stato di polizia
che senza bussare sfonda la porta ed entra in casa mia
col tempo che non aspetta, la macchia che non va via
le manganellate che hai preso, il corpo ha cambiato fisionomia
e perdi la fantasia a forza di frustazioni
che chiudi te stesso dentro pure quando stai de fuori

con l’animale in gabbia e l’occhio all’estratto conto
la mano sulle mutande che non t’hanno ancora tolto
quello che hai fatto hai fatto niente sarà più come prima
preparati il salvagente, che come niente l’onda arriva

la crisi
prima non c’è poi c’è
e se c’è la crisi
spero che tocchia a te, pagala te
la crisi
“lo sai com’è… io ti aiuterei ma c’è la crisi”
e quando c’è la crisi comanda lei
la crisi
prima non c’è poi c’è
e se c’è la crisi
spero che tocchia a te, pagala te
la crisi
“lo sai com’è… io ti aiuterei ma c’è la crisi”
e quando c’è la crisi comanda lei

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