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letra de solo un altro inverno - bassi maestro

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[strofa 1: gemitaiz]
maestro..
splendo su un giro di piano che sembra di ennio (eh)
aspetto un suo segno (dai)
una casa ogni tanto, piattini in faccia e rullante di legno
va bene anche tra un millennio (senti)
le corde del b-sso che stridono
puzza di fumo, che c’è di meglio?
niente (niente)
il suono delinquente
una sirena delle guardie nelle strade spente (woo uhh!)
il 25 di dicembre
lo smog copre le stelle (ah!)
così che noi non possiamo vederle (nah)
ci dice no il cielo ma almeno il semaforo è verde
“dai! p-ssa, che così la volante ci perde”
sto sul sedile p-sseggero
con una bomba in bocca pr-nto ad uscire dal sentiero (ahh)
la cintura dietro perché sennò suona (-beep beep-)
la tecnologia non ci perdona, ci fanno i fari (dai!)
vai veloce in testa intanto faccio viaggi
sp-ccio planetari (ahh!)
un drink alle baleari
lo sprint, lo swing di chi ha le ali
la luna splende ma è di chi non ha fortuna, bella
cioè per chi p-ssa questa notte in cella (hey!)
e poi chissà
dove andiamo, dove ci porterà (chi)
che finisce male è sicuro come la legge di gravità (gravità)
il sole dell’africa (africa)
brucia paprika (paprika)
luce empatica (empatica)
regoliamo i p-ssi
nah, no non ci sorp-ssi
calcoliamo gli astri (via)

[strofa 2: b-ssi maestro]
stesse note in diffusione un rotel
cercando un senso in tutta la questione
sp-cco inverni in gore-tex
ho un flacone da svuotare, no, non è sciroppo
roba che viene dall’irlanda mica dal tuo blocco
sono da solo in questo mood storto
il locale sporco
la polvere che cade, fatica, la tolgo
ricordo i vecchi pezzi di ruggeri
gli occhiali e l’elettronica mixati con lo swing di ghieri
più o meno stessa merda in testa, ci risiamo
malessere italiano, la maîtresse ha un accento strano
mi sa che più dell’est che dell’est milano
mi sa che sa più lei che noi dove finiamo
blasonati in militanti che cercano quote
occhio a dove tieni il block notes
seduti sul bancone, faccio note mica nuove leve
dal pianoforte, quattro note, tutto è già più greve
la mia att-tudine da “cazzo mene”
la stessa che mi ha regalato cicatrici e tolto cicatrene
in questa terra di nessuno muori come vuoi
la merda la pagate poi con dei bitcoin
chi p-ssa, big joint
tengo il cubano in mano
v’abbraccio (?)
il prossimo va terzinato
chi non muore si rivede, siamo tutti qui
come alla fine di un film
come in un sogno, in un trip
come in un libro giallo uguale a mille prima
esco dal locale salgo su una bima
lascio quello schifo che era lì da maggio
è solo un altro inverno di p-ssaggio
e mi rimetto in viaggio (mmh)
è solo un altro inverno di p-ssaggio
e mi rimetto in viaggio
ciao
è solo un altro inverno di p-ssaggio

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