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letra de ode al beatmaker - barf

io ti sto davanti e sono un pro, punto
ma senza il nome che è davanti al prod – punto
rapperei a capella, due palle
sarebbe dura pure essere sì…beh… molle!
non posso fare a meno del suo suono
lui se cant-sse pure “si arrangerebbe da solo”, boy
senza base non saremmo all’altezza:
niente re, niente king, men che meno “sua altezza”
i men che meno adesso non sarebbero più così tanti
nessuno avrebbe più un motivo per andare avanti!
e invece tutto ciò che suona lui diventa oro
lo chiamano “re midi” o “beathoven”, nel lavoro
sai è un tipo quadrato: va avanti base x base
ed è così che ti crea la superficie ideale!
nota su nota come il bullo della scuola
tratta bene i campioni come mino raiola, hola!

chiamalo beatmaker oppure produttore
al m-ssimo va bene dire pure arrangiatore
ma non chiamarlo “deejay”, si prende male
ad ogni modo il punto è ricordare che…
ti da le basi! (come il pusher di zona)
ti da le basi! (come una nave scuola)
da le basi! (come un rapper old school)
ti da le basi (uh, uh, uh, uh, uh)

ricordo fuori da scuola con il mio testo scritto
restavo sveglio, l’aurora colorava il soffitto
sognavo “con quella prosa ci pagherò l’affitto”
ma senza base che suona restavo zitto, afflitto
beccavo slug come sempre però quel giorno è diverso
suona una nota che stona, mi dice “provaci un verso!”
ho detto “tentar non nuoce” la fotta cuoce, sentivo
che mi sentivo vivo e poi non è più stato lo stesso!
adesso bramo le note perché di notte è un amplesso
un’altra barra che scuote queste ore vuote ed il senso è
posso rappare o trappare ma in fondo ad essere onesto
è solo il beat che trasforma ogni tiro in punti a canestro
e non c’è nota o richiamo che sia riuscita a domarmi
che poi la sveglia soltanto c’è mai riuscita a fermarmi
cerco gli accordi stanotte tra si bemolle e do-la-mi
che barf mi chiama e rispondo, sempre se mi alzo domani, boy!

- barf

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