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letra de real talk - axos

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[verse 1: axos]
io non vengo definito, vengo e definisco
perché nessuno sa dove inizio né dove finisco
axos chiama la pioggia, piove violenza oggi
primavera maledetta alla loretta goggi
vuoi la tua fetta? ma aspetta, su quale vetta poggi?
razza protetta, un’accetta nella giacchetta boggi
chiamo a casa, mi risponde male, dico
“come va?” le dico, cosa maledico?
ciao, piacere, sono il paciere, strage alla pesta
chi mi ha tradito, frate’, ha tradito la vita stessa
conto le ore, i grammi, l’odore, una pila d’erba
napoleone, fammi trovare una villa all’elba
perdere la testa o la vista?
frate’, è come scegliere se perdere la mano o la mista
non profumo, mi sudo il cachet
la mia luna ha un buco nell’occhio, sono hugo cabret
a cena fumo e carré
non ho mai visto nessuno fare la carità
sull’africa piango burro di karité, brah

[verse 2: axos]
ultimamente il lampadario mi rispecchia, deduci che scosso
mi sogno appeso al soffitto con mille luci addosso
e non mi dire che mi ami, che divento rosso
ho perso dieci chili per ‘sta cagna, fra’, divento un osso
nessuno osa, beh, riposa te
io sono il figlio oscuro del cielo, la nebulosa e
io non ho sposato un pensiero, il pensiero sposa me
velo sporco, niente bucato, niente bouquet
solo una rosa black, back
io col jack, lei rosè
tutto cambia ed è una gabbia di le corbusier
voglio yacht e mozzo, stile gozzo
rozzo e seta, faccio un corno a mano e sogno il gods of metal
mica il rap
senti, volo verso il regno dei morti guidando il jet-set
vivo il vuoto ad ogni cena mia
maledetto l’uomo che si affida all’altro uomo, geremia
fumo perle verdi, te
dal setto alle perdite
perdi il senno se mi vedi ovunque tipo vent-tré
un divieto non è una scelta, come amarsi qua
se il cuore è di vetro non devi tirare i s-ssi, fra’
ho donato il primo bacio alle mie cento lame
i fori mi hanno dato quiete
ho rubato il cibo perché avevo fame
i cuori perché avevo sete, perché avevo sete
tu non pensi a niente, solo a come vestirti
io scrivo come muore la mia gente, welsh irvine
non voglio gioielli, bevo gin lisci
torno, jean billie
voglio io il più g per i gingilli
a modo mio cerco nell’ammonio dio
lui mi ascolta in mono, io
sono padre, ma non sono pio
quindi li batto nella nebbia, il cuore attende
dopo fammi un ritratto in seppia come allende
lui glielo malb-tta
quindi lei diventa o troia o suora come le bimbe di calcutta
se mi vieni contro, sbagli di grosso
in questo gioco sono un mostro, rick rosstov
cambi direzione, cambi, k-k-kill
sangue sopra i marmi bianchi, k-k-kill
perché la vita è evoluzione, darwin
dammi tempo, datti tempo
kill the radio, kill the radio
kill the radio
perché la vita è evoluzione, darwin
dammi tempo, datti tempo

[verse 3: axos]
ho scritto almeno venti dischi per sedarmi
porto l’esercito dei tristi, sad army
attento sempre se parli, a chi parli
a chi skippi, a chi scappi
a cristicchi, a cristalli
le tracce fiacche tipo riposarmi
ricco d’ansie, rimo a spasmi
rigo dritto, no risparmi
vivono per riscoparmi
le facce bianche tutti tipo marmi
non pippo, non perché fa male, ma per non chinarmi
con me o contro
o mi dai il corpo o mi dai il cointreau
la mia vita è un corto di cocteau
piramidale, anima da copto, da condor
la fama sale, ho dato un flow da compton, da conto
i sacchetti della spesa hanno i buchi
in stanza ho boogeyman che balla il boogie boogie su cubi
sono cresciuto con snoopy e drughi
non snooki e ruby dove lo succhi
sudi, occhio tu su chi sputi
il malocchio va su chi scudi
vivo solo con me stesso e le mie winston
mefisto, rimo solo con me stesso come cristo
e nei miei salmi che ho tradotto il senso stesso del già visto
i miei fantasmi mi hanno tolto il senno
e mi hanno scritto il disco
il mio pregare suona comico?
voglio fumare e diventare subatomico
sono nato suicida col cordone intorno al collo, bro
per la mia fine conto sulla corda o sull’aconito
definiamo lei, mi ha detto “ti amo”
adesso detoniamo
salve regina, è “gloria patri” i canti che intoniamo
aspetta che torniamo
scrivo il de cultu feminarum come tertulliano
non ci abbraccerà la strada ma il lusso
non ci ammazzerà la strada ma il luso
faccio sei metri ad ogni p-sso, watusso
sono il male che non vedi tra la lambo e il lambrusco
siedo sul trono, costello
le vengo addosso, costello
la odio così tanto che non la capisco
quando la tradisco, non ho il cazzo, un coltello

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