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letra de trieste ed i sogni - angelo baiguera

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tutto intorno girava, il mare sembrava addormentato
un uomo solo gridava: “l’avete vista passare? mi ha lasciato e sono disperato”
forse è una città che senza mare sarebbe diversa
e con quei tavoli fuori dai bar, come ce ne sono tanti nei giorni di festa
e con le macchine tutte uguali, forse le targhe ti imbroglian la memoria
io sono su un molo detto “audace”, ormai passato alla storia
ed il vento non l’ho mai amato, è per paura che mi rubi i pensieri
lui fischia sempre più forte, è per distinguere oggi da ieri

non chiamarmi vigliacco se ho cercato di andarmene piano
non volevo far rumore e poi non ci credo più a quel sogno lontano
lontano come il sole in dicembre di una barcola dal cuore testardo
coi tempi dispari un po’ troppo balcanici per me e forse un po’ troppo lombardo
e dai, non fare quel muso se la nebbia non c’è e mi vedi un po’ triste
è un fatto quasi fisiologico l’odio e l’amore che ho per trieste
trieste è uno straccio di vita e corpi nudi che prendono il sole
convinti che chi più si abbronza troverà sicuramente l’amore

dove sono gli amici? guarda che ti sbagli, non c’è più nessuno
li ho visti io partire, m’han detto: “saluta tu se rimane qualcuno”
ma vecchie glorie di ieri, per voi qui darebbero la vita
convinti che solo per questo si muore di gloria infinita
e la piazza l’avete cambiata, ma le teste no, sono rimaste uguali
quando vi incontro a san giusto, la sera, o a ponte rosso con i suoi c-n-li
trieste è barattoli vuoti, vie deserte la notte inoltrata
trieste è blue jeans e bestemmie, trieste è trieste… abbandonata

letras aleatórias

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