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letra de il reietto del diavolo - adria the reject

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[testo di “il reietto del diavolo”]

[intro]
oh, adria, junghole studio

[strofa 1]
questa roba non fa soldi, fa spendere soldi
provoca umori storti e cazzi contorti
negli specchi distorti ci rifletto la mia faccia
è una b-n-lità ma la constato nell’ultima goccia di vodka nella borraccia
è un’altra giornataccia, ti disprezzo e non t’invidio
asettico iperattivo
sempre lo stesso umore ed è suicidio
canto lo schifo della noia provinciale
non mi meraviglio se qualcuno poi s’ammazza o se ne va ad ammazzare
io che c’ho tanto [?] quando sto tranquillo in questa notte mera
scommetto che se qualcuno muore anche se non ho fatto un cazzo per quello che ho scritto finirò io in galera
succede, santa pazienza, tu vuoi censurare il mio messaggio
mai supportato, appoggiato, perché narro lo strazio
mi stai sul cazzo
coi vostri bei sorrisi da coglioni
vorrei torturarvi con degli spilloni
ti scandalizzi per due ganci e e quattro pacchi di maiale al muro
che non la mangi la fettina? benpensante, datte da solo nel culo
siete leccapalle di un dio oscuro
pezzi di carne tenuti in vita dall’odio puro
tutti belli nascosti come demoni sotto la pelle
il mio messaggio non vende perché non vi rende belle
puttane orrende da prendere a sberle
[ritornello]
reietto del diavolo nato
scansato da tutto e tutti
perché uso il mio cervello in mezzo a duecento lutti
è un’altra giornata corta che mi trasporta
nelle rovine di una società morta e sepolta
decaduta come un angelo che sborra
tanto manco più il diavolo mi si porta
mangiati dallo yeti abbiamo visi dissimmetrici e distrutti
cicatrici, da cui togliamo i punti

[strofa 2]
ma sì, censurali i miei video
censura questa faccia
censura questo cazzo
censura questa panza
non mi puoi vedere, sono quello che porta la sostanza nella vostra stanza
combatto il vuoto e faccio grossi buchi nell’acqua
la tua stronza racchia non mi può vedere, meglio che s’ammazza
salto e sbraito al concerto davanti a tre imbecilli
con la mascherina per non prenderne i bacilli
non vuoi sentire che ti narro del peggio del peggio del peggio
il tuo cuoricino è fermo mentre lo scheggio
il pubblico lo chiamerà programma di recupero per handicappati, capo
intacco le vostre calotte con messaggi viziati e sp-cco
rappo sopra carrarmati rubati, gli ultimi soldi li ho sprecati
non un cazzo di nient’altro tranne il rap che vi rende traumatizzati
[ritornello]
reietto del diavolo nato
scansato da tutto e tutti
perché uso il mio cervello in mezzo a duecento lutti
è un’altra giornata corta che mi trasporta
nelle rovine di una società morta e sepolta
decaduta come un angelo che sborra
tanto manco più il diavolo mi si porta
mangiati dallo yeti abbiamo visi dissimmetrici e distrutti
cicatrici, da cui togliamo i punti

[strofa 3]
vi hanno pisciati stronzi e tanto resta
posso arrivare a rappare come una bestia
se non parlo di sole, cuore, amore
qui nella mia testa malata resta
bombarderei col napalm la vostra festa
questo è l’unico vero mc che vi disprezza
sogna la notte che vi pesta
vuoi l’odio? strappami le palle a morsi e strangolami con le corde
ringhia forte sulle sbarre, fai il cane che morde
io che conto -1 alla mia cazzo di morte
voglio censurare la casa del mulino bianco con le vostre torte
così, per sfregio, un buco nero enorme sul mio mondo infetto
dove l’amore è utopico e manco più il delitto è perfetto
mi affretto, a lasciare quanto più possibile, anche se ormai pare impossibile
la mia generazione vive di finzione
io sono solo e pazzo, ve’ che mazzo, mi smosci il cazzo
[ritornello]
reietto del diavolo nato
scansato da tutto e tutti
perché uso il mio cervello in mezzo a duecento lutti
è un’altra giornata corta che mi trasporta
nelle rovine di una società morta e sepolta
decaduta come un angelo che sborra
tanto manco più il diavolo mi si porta
mangiati dallo yeti abbiamo visi dissimmetrici e distrutti
cicatrici, da cui togliamo i punti

[outro]

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