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letra de non vale - viklaus

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[verse 1]
ho tanta fame che non sputo le parole mi chiedi dov’è il cielo non dico sopra il sole ma come
tutto mi rincorre
aiutami a nuotare attraverso queste onde
ma giove
mi rivolgo a te perchè il mio ormai non mi sente più
e non ho chiesto nulla di strano vita normale con estati e vacanze a malibù
ma dimmi
sto scrivendo troppo parlando poco però ti prego dimmi
da qui ti invoco zero risposte ma dimmi che esisti
parlo a pochi dalla tua -ssenza
cerco quei pochi in mezzo alla foresta
mi han lasciato sotto una tempesta
parlo da solo e non mi tengo mai testa
ma non tornate più
sono sempre quello che rappava fanculo a quel che fu
e quando ci ripenso stacco un po’ i piedi da quaggiù
ma non basta che è stato per saperne un po’ di più
ma dimmi
ci son cascato di nuovo
ti ho detto ciò che ci provo
ti sei approfittata di me scappando e deridendo il mio sfogo
e non sono per il rap figo
ho un’idea in testa e oltre a quella indovina io la guido
tu vuoi cambiare il mondo senza muovere un dito
meglio il fuoco dell’inferno
cheleccare in paradiso
finito
tu credi che sia finito
il mondo che non mi è amico
mentre penso a ciò che scrivo penso a tutto quello che ho subito e dico

[chorus]
non siamo abbrancati al ieri, dovremmo andarne fieri, siamo ignari p-sseggeri di questo treno senza freni, non crediamo negli averi abbiamo solo desideri, a caccia di tempo come bracconieri, se tentenni è lui che sparerà

[verse 2]
“come va?” bene, ti conviene sapere
mio padre che continua a bere, miei occhi costretti a vedere, una vita che gode a vedermi cadere
sta voce la uso come fosse un cratere sto destino infame crudele non vuole vederci mai più stare -ssieme
e copro la pelle con ogni tattoo
non smetterò mai più
di credere che sono un diverso fottere tutti e di stare per sempre qu-ssu
se solo fosse vero se solo mi aprissi a sto mondo
vedresti un sorriso sincero da far invidia al tuo viso da far invidia al tuo riso
squilla il telefono ma non rispondo
sembra di stare un po’ fuori dal mondo
fuori dal nulla salire dal fondo
e più sono a riva più sento il profondo
ogni volta che scrivo p-ssa un giorno
e lo sai non mi vergogno
di ciò che stato ho aperto il mio c-ssetto e indossato il mio sogno
ti ho parlato di me ti è sembrato normale
vedo la tua vita mi dico non vale
e conto le rime per prendere sonno
non dirmi la strada tanto già la conosco
prova a leggermi in viso
ascoltare il mio grido
prova a darmi motivo
per cercare la luce nell’oscurità

[chorus]
non siamo abbrancati al ieri, dovremmo andarne fieri, siamo ignari p-sseggeri di questo treno senza freni, non crediamo negli averi abbiamo solo desideri, a caccia di tempo come bracconieri, se tentenni è lui che sparerà

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