letra de il pranzo è in tavola - uochi toki
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oggi scendo, domani banane di cera, cucina blasfema dattiloscritta, quando ti appelli ad una semplice ricetta renditi conto che guardi una mappa: il territorio è diverso, è fatto di farina, uova, sugo ristretto, tagliare e imburrare bene il filetto, la differenza che può fare un fuoco lento da uno alto, se ho fame non bado tanto, mangio, punto. tuttavia so cosa nasconde artusio, gualtiero marchesi, vivrei meglio mangiando marchigiano, sano, regionale, campanilismo, potrei aspettare a degustare, invece scongelo i sofficini di una sottomarca, würstel nel lavandino, il rimorso mi rimorde, mozzarella di dubbio gusto: un pasto è un pasto! “va bene, ma metti una quiche lorraine, un salmone affumicato non del supermercato”, contro le cibarie varie che prendono per mano occhi, senso comune di igiene, gusto standardizzato, e che mi privano del piacere di uno stomaco che sprizza chimosina da tutte le mucose, storie, la mia famiglia non ha abbastanza introiti, non posso mangiare lingua di cardellino al mattino e devo dire che già io me la cavo, ma non mi fido del cibo che vedo in giro, mi tocca quindi…
…per ribellarmi…
…-ssumere cibi -ssurdi, destabilizzarmi, alterarmi, espandere i miei karmi, bresaola, pane e marmellata senza dilungarmi sugli abbinamenti, quindi un po’ sì e un po’ no attingo, mi destreggio tra un balordo pizzaiolo all’angolo fra la main street di milano e la polenta e salsiccia fatta in casa, il mio fegato resisterà a lungo? hai del fegato, ragazzo! hai del fegato e panna con funghi? no! niente trucchi! non tollero le pringles, sono tutte uguali infilate in un tubo tutte -ssieme, si fanno compagnia, le patatine anni ’80 nel sacchetto avevano il gr-sso di balena ma almeno erano una diversa dall’altra, o tempora o mores! sono contento di trovare un baccello nel sacchetto dei piselli surgelati, almeno così mi sembra che i suddetti legumi non siano caccole verdi, ogm clonati dall’organo di jacobson di un gatto, colorati con l’essenza di carapace di tartaruga, ma forse quel baccello è stato messo dentro apposta, sconsolato, il tuo sogno erotico, e la tipa che spoglia obbedisce al tuo bisogno sbattendo più volte le ciglia. io sogno spesso di mangiare tortine di pasta frolla e frutta, panna cotta, torta di uvetta e zucca, [?] dilapido 50’000 lire e vivo il dolce morbido come sfera [?] sottecchi, sonnecchi e buonanotte al secchio e do forfait [?] krapfen, in krapfen, diplomatica. diplomatica!!
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