letra de viskoznost in ljubezen • amore e viscosità - @undefined_official
gotico, far west nelle facciate si susseguon, bam bam
la nostra gita, intera vita, scandita da «daamn, dan!»
amsterdam, corti tram piaga della società moderna
pedoni, esposti goldoni vuoti di sperma
clienti, vetro e carne, è come in macelleria
ciò che accade qua rimane qua, a mamma non far la spia
chi fa la spia non è figlio di maria; qui cade male:
è suo l’aroma virale che pervade ogni viale
siamo due persi diversi, le teste in testi di versi;
io col sudore li aspersi, lui cantò in tempi avversi
nel vapore dei pensieri tace il silenzio
musica maestro. e janči, p-ssa l’-ssenzio
»jan d«
del membro femminile la viscosità odio
come il senso di sporco, l’oleosità dell’olio
perché ancora non conosco tale amore vero
-«perché ricevere è più facile che dare, vero?»-
era un caldo pomeriggio d’inverno; ritorno
charles baudelaire, poeta maledetto, ricordo
parlammo dello spleen, quel malessere vitale
per la noia stavo male, tanto da vomitare
ad oggi la rimpiango a metà, que sera sera
questo mio stato, mai è p-ssato, mai p-sserà
mi distesi su di lei, cercando conforto
quell’essere speciale non mi tr-sse in torto
la desidero ancora, vorrei fosse mia
da solitudine mi salvava la sua compagnia
non ne accettai della conchiglia la viscosità
e l’innamoramento non è tale senza fisicità
non so se lei ripensi a ciò che non saremo più
molti nostri ricordi talvolta mi b-ttan giù
la vita ci ha costretto a guardare avanti
per evitarci furore, male, litigi costanti
contro il veleno dell’inquietudine non c’è antidoto
l’ansia da prestazione n’è solo un sintomo
le ragazze da lì in poi mi procuravano sollievo
ma dopo poco al compito venivan meno
dal treno, terre di mulini ed acqua salata
troviamo sul fondo, allegoria già accennata
una conchiglia aperta, la madreperla all’interno;
al corpo femminile dono del padreterno
la prima volta gustandola non mi convinse
un desiderio di rivalsa mi costrinse;
essa non è un giocattolo per tutte le ore
bensì
da apprezzare solo se c’è amore
siamo due persi diversi, teste in testi di versi;
io col sudore li aspersi, lui cantò tempi avversi
nel vapore dei pensieri tace il silenzio
musica maestro. janči, p-ssa l’-ssenzio
»undefined«
con un cuore amico per la città deambulo
accerchiato da una m-ssa di gente, mulo
apoteosi dell’anonimità, sono un’anomalia:
a nessuna tentazione più d’un guardo, checché sia
il dialogo ti garba? concordo, lo prediligo fra bardi
niente dardi
solo incontro per l’accordo fra due parti
e non vorrei mai che la sete di verità
divenisse sanguigna: è tipico di quest’età
lascia che ti narri di quanto veementemente il caso
le mie convinzioni abbia ghermito e al suolo raso
mai -ssegnai, come saprai, valore all’amore
eppure mesi fa virai ed ora remo con ardore
non v’era più spazio per malumore quando dop’ore
d’applicazione, in mano il rimasuglio del suo umore
pervadeva l’aria dell’odore magico
ancor’oggi mia guida in ‘sto deserto pelagico
e il sapore? come definire con semplici e chiare
o specifiche parole ciò che’l pensiero fece balbettare?
come pesce senza lenza naufragare la coscienza
dell’inerme prometeo che prima d’agire pensa
ora non pensa più, questa corrente giù
lo porta, meta distorta, pulsa nell’aorta
insorta!
non ne posso più fare a meno
tremo, fremo davanti a quegli occhi, a quel ventre, a quel seno
-«allargo in modo invitante, si entra elegante»-
è meglio che sia chiaro, trattiamo ciò che nelle mutande
scuote, pone in dubbio, atrofizza ogn’autonomia razionale:
l’atto può divertire o spiritualmente elevare
ancora noi qui, e non ce ne andremo mai
il resto è materiale per i nostri calamai
al sabato sera c’è atmosfera d’osmica
ritorno traumatico, no shisha in gorica
siamò due persi diversi, teste in testi di versi;
io col sudore li aspersi, lui cantò tempi avversi
nel vapore dei pensieri tace il silenzio
musica maestro. e janči p-ssa l’-ssenzio
ogni c-n-le nuove storie, alla memoria regalate
perché dureran nel tempo, le nostre serate
ne manterremo l’impressione, quando p-sserà l’effetto
di un paese dei balocchi, disneyland imperfetto
rosse lanterne ci irradiano e il silicone;
lo shop si muove: è una zattera o un galeone?
come le stelle che ho in testa ballano queste ragazze
ladre della mia virtù, dell’amore gazze; grazie vincent
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