letra de intro - the megas
c’abbiamo ancora da dirti
cuore sangue ed istinti
penitenti impertinenti
peccatori vinti
agganciati alle cuffie arriva sumo il pezzo grosso
arrangiati quel culo che ti scava fino all’osso
a predicare pace qua è un mortorio
ci hanno tolto spazio neanche avessero il grimorio
fino a quando avrò ossigeno nel petto
un carico di idee che finora non ho detto
rigoroso sul bumcha di flormega che ti piega
aggrega strofe mega slega anche i recenti premi strega
ancora ci ascolti sopra a un ritmo in quattro quattri
la natura ti espone a interrogarti come tanti
su parabole parole su concetti in precipizi
fine e inizi alfa omega ed interstizi
voi convinti noi selva di domande come zeno
tenetevi poi quei due metri di terreno
sumo
e in tutto questo scorrere di suoni turbolenti
ho diluito ogni certezza
non ho annegato i sensi
a quanto vedo siamo troppi e stolti
da quanto sento solo voce e insulti
toccare con mano sto talento decantato
equivale a -ssaporare cibo avvelenato
io sono rinato dopo ogni mia canzone
-ssistendo inesorabilmente all’estrema unzione
dell’autodefinito artista reppuso cantante cantautore
musicista predicatore
l’affarista imprenditore senza il piano in testa
perso nel sistema che contesta
ragioniamo ancora a percentuale come prima
disimpariamo tutto quanto e ripartiamo la mattina
per arrivarti al cuore p-ssando per le orecchie
ancora con il rischio di fallire come sempre
sumo
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