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letra de jack & rose - taym

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[verse 1]
quando di notte resto sveglio
spesso penso che mi pento
di non aver trattato meglio chi ora ho perso
e ti chiesi se, ero ancora tuo
dato che, ad ognuno aspetta il suo
il solito duo, io il solito duro
tu, stanca di sicuro
noi, vorremmo finirla del tutto
poi non fumo se sono distrutto
il calore scioglierebbe
quel poco di cuore di brutto e mi consumo
preferisco il tuo profumo come a maggio
di quand’eri solo di p-ssaggio
come un cane randaggio
in cerca del suo osso
dai dammi un abbraccio stammi addosso
che presto non sono nel paraggio e non posso
ti ripeto coraggio prima del viaggio
poi con un bacio e un braccio, ti saluto
lasciandoti una felpa che non ho mai riavuto

[verse 2]
apparire diversi con pensieri inversi
scomparire in un mercy con sogni perversi
e bi bi bisogni immensi, balbetto e tremo
perché ho paura del futuro e di cosa saremo
infatti quasi ti persi, ti giuro
ma ci ritroveremo: depressi immersi
in tu tu tutti i versi complessi di questi testi
so che mi detesti con essi
non siamo più connessi, pezzi dispersi
un puzzle di noi non lo faresti
non siamo più gli stessi se resti
non siamo più gli stessi se resti
lo ripeto sperando che cambi
ma tu tanto non vorresti, fare felici entrambi
restiamo sotto i lampi, sperando che scampi
ma tu tanto ti rifugeresti
in una foresta di guai come bambi

[verse 3]
balliamo sotto la luna
con altri corpi: morti sordi
tutte le notti insonni
fino ai tramonti da una duna
con accordi di arpicordi
ricordi che non scordi, in quella notte scura
con versi di stormi di corvi
ti sporgi e mi mordi
sui bordi sporchi dei borghi
tipo jack e rose alla prua
ti scorgi e sulla battagliola dura ti appoggi
e non ti accorgi delle mie mani dolci
sulla pancia tua
ma ora appoggiati, sul mio petto e dormici
poiché ricordo noi distesi indifesi
non te lo chiesi per mesi, mi dissi contaci
te lo lessi dopo giorni spesi
e pensieri spessi c’eravamo intesi
dopo non l’accesi non necessi di luce
mi conduce come il duce ad accessi eccessi
e ognuno di essi mi seduce (mi seduce!)
e se ci fossimo arresi
ti avrei cercato in tutti i paesi con aria truce
ti inseguirei anche nel malebolge
con la luce di queste torce
sotto le piogge, evitando tutte le gocce
gridando con tutta la mia voce
sperando con un segno di croce
di salvarti veloce dal male che ti avvolge
noi stiamo male e nessuno se ne accorge
(nessuno, pensa…)
dicono: “chi sa che fine che fanno ”
ma non lo so sanno
resteremo per sempre qui
sospesi come un colibrì
come due catastrofi piene di danno
11 settembre e chern-byl
dimmi quanto dura in un anno
dimmi quanto è dura ho l’affanno
coi problemi ci combatto, siamo infinito
sorgono d’un tratto
come gli artigli di wolverine

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