letra de possibilità - swelto, xenon & nyber
[testo di “possibilità”]
[strofa 1: xenon]
adesso dimmi dov’è questo senso
che tanto cercavi, sto alle porte dell’inferno
e sto solo nel limbo, solo nel primo cerchio
a metà tra ciò che voglio e ciò che poi realmente cerco
una fede senza logo, ora che navigo nel logos
tu chiamala ragione, rotazione oppure moto
sto nella dann-z-one, tentazione del remoto
dilatando spazio e tempo come dopo un terremoto
come il peso di ogni lettera, distruggila poi tessila
sto chiuso nel mio inferno, ho le emozioni dentro un tesseract
a volte non è il buio che fa spegnere i lampioni
ma il fatto che ci sia un muro che separi due n-z-oni
alla ricerca del mio posto, mica di nord e sud
nel frattempo ho trovato il tempo perduto di proust
non troverò il mio mood se punto all’eternità
in questa vita con scadenze non ho possibilità
[ritornello: nyber]
avrei dato l’anima per una possibilità
per qualcuno che mi chiami e mi chieda come va
piango senza farmi vedere, che qua la gente è crudele
e se ti esponi, prima o poi ti schiaccerà
avrei dato tutto quanto per fuggire la realtà
per cambiare meridiano, volare via di qua
per passare meglio le sere, non stare fermo e tacere
mi guardo dentro e penso “quando finirà?”
[strofa 2: nyber]
cerco spazio in questo mondo che non mi conosce
cambio casa, cambio gente, ma non ho risposte
una clessidra in testa canta litanie di morte
mi ricorda che non sono eterno, arriverà la notte
vedo sorrisi tutti i giorni, è solo superficie
fuori sono nell’empireo, dentro nello stige
sogno storie inesistenti, niente lotte tra parenti
sogno di essere felice, ma purtroppo poi mi sveglio
tutto è diverso
confinato sulla terra, ma sognando l’immenso
io mi sento fuori luogo alla mattia pascal
disconnesso in ogni modo con la società
disilluso come holden, l’alien-z-one di kafka
tengo alta la mia fronte, non tollero sudditanza
mai ho dato voce alle mie ansie, le ho prese poi messe in rima
non immagini la botta di autostima
[ritornello: nyber]
avrei dato l’anima per una possibilità
per qualcuno che mi chiami e mi chieda come va
piango senza farmi vedere, che qua la gente è crudele
e se ti esponi, prima o poi ti schiaccerà
avrei dato tutto quanto per fuggire la realtà
per cambiare meridiano, volare via di qua
per passare meglio le sere, non stare fermo e tacere
mi guardo dentro e penso “quando finirà?”
[strofa 3: swelto]
non c’è luce per i vicoli di centocelle
ripenso a dove sono partito, quanta strada quelle
volte in cui mi son sentito lo strano, di turno
guardiano che fissa l’assurdo dal suo solaio buio
per anni ho scritto le mie insicurezze
ora convivo con gli onnivori e mi accetto per le
differenze che mi fanno notare ad un pranzo
vita romanzo da sfogliare ma a collane, perle, perle
certe lettere tornano al mittente
dopo aver vagato per secoli nell’etere
ed io mi son chiesto più volte che aspetto ha l’orizzonte
una volta che hai scalato l’everest
quando rabbia come un disperato
che ho spezzato partendo da un ramo
il dolore mi ha già per…rato
ciò che manca tu chiedilo a dario
[ritornello: nyber]
avrei dato l’anima per una possibilità
per qualcuno che mi chiami e mi chieda come va
piango senza farmi vedere, che qua la gente è crudele
e se ti esponi, prima o poi ti schiaccerà
avrei dato tutto quanto per fuggire la realtà
per cambiare meridiano, volare via di qua
per passare meglio le sere, non stare fermo e tacere
mi guardo dentro e penso “quando finirà?”
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