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letra de tutto okay - stirpe

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[intro]
ah,ah.. st,st
giorno 11

[strofa 1]
certe volte molte scene mi spingono a scomparire
altre scene mi dicono di non credere
certa gente si trucca per apparire
pensando che con la moda si possa scolpire l’essere
morti vivi in questa ghost town
occhio al countdown per i testi con la sindrome di down
vedo clown indossare camicia, giacca e cravatta
li vorrei tutti rinchiusi l’11/9 a manhattan
rubo, mi rempio tasche, compenso l’anima vuota
se soffi non cambia un cazzo, è l’effetto farfalla morta
so che costa un botto nuotare in questi detriti
ma chi si accontenta gode: la cazzata dei falliti
i miti ti incatenano
gli idoli ti incatenano
la chiesa ti incatena
ho catene ma non mi fermano
la chiave di una bambola vodoo
cerchi di svuotarla, sempre che a svuotarsi il corpo non sia prima tu

[rit.]
scappo lontano da qua
ma più vado più libertà se ne va
lo specchio mi chiede chi sia la domanda che c’hai, dico
tutto okay
tutto okay
tutto okay, okay, okay
tutto okay

[strofa 2]
quando voli tutti quanti amici
quando cadi tutti già spariti
io disegno cornici
sopra il controno degli altri
tutti felici, se con i contanti
ma scompaiono, resta la sagoma tipo fantasmi
e c’è chi dice ancora, che vivo nei miei rimorsi
per colpa di un dio che mi uccide con tagli e morsi
rimango in cerca di soccorsi invano
fuggo contromano, volo, deltaplano
accompagna qualche gabbiano
nel viaggo della disperazione apatica
in sta pagina, un anima venduta al demonio
per qualche lacrima
un odio che si radicalizza verso il contesto
cercavo di trovare me stesso e mi sono perso
seduto al bancone del bar senza un pretesto
con i soldi della droga dimentico col prosecco
cazzo [cosa?]
tu vorresti tanto e subito
io non sono affatto lucido
ed ho perso tutto e subito

[rit.]
scappo lontano da qua
ma più vado più libertà se ne va
lo specchio mi chiede chi sia la domanda che c’hai, dico
tutto okay
tutto okay
tutto okay, okay, okay
tutto okay

[strofa 3]
voci nella testa, mi stresso
confuso come un giudice davanti ad un processo
esco, faccio l’onesto, mi agito
anche se abito in un abito ambito nel nostro ambito
e parlo piano per farmi ascoltare un poco
vorrei gridare, fra’ un drago che sputa fuoco
e sfuoco una fotografia, scappo via
da questo mostro nominato “bisogno di eutanasia”
troppe persone che chiedono come stai
io preferisco rispondere sempre “mai”
sai, non ho visto mai le facce, solo spalle
so che ci son verità ma non riesco a trovarle [no.]
qua le bugie si confondono con il vero
solo grigio, non esiste più nè il bianco nè il nero
e sopra il bus guardo dal vetro
ma non vedo mai paesaggi illuminati, sto sempre sopra la metro
sigaretta, caffè, mezza gas
a pensare appoggiato a un bancone del bar
l’unico che sostiene il peso morto del corpo
sto per chiudere le palpebre, perendo sul posto quando
occhi mi incrociano, come benzina
tutt’a un tratto mi riaccendo e ricordo la prima rima
un “ti amo” di troppo
di cui ne hai fatto tesoro
grazie per avermi detto
di non essere solo..

[rit.]
scappo lontano da qua
ma più vado più libertà se ne va
lo specchio mi chiede chi sia la domanda che c’hai, dico
tutto okay
tutto okay
tutto okay, okay, okay..

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