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letra de fantasmi di giugno - spina

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[strofa 1: spina]
per mesi ho pensato troppo, ora la mia testa è vuota
sgombra, calda, pure all’ombra, parla, ma nessuno che si muova
come la città in estate, un misto di malinconia e aspettative rinnegate
tra le visioni di chi non va via, e vede le finestre come grate (tante grazie)
un cuore nella gabbia toracica, non immagina perché non ha più polpa
stremato, spremuto; le mie idee mi hanno fatto star muto: acqua in bocca
il dolore nella rabbia, voracità, macina miglia con il vento in poppa
-ssomiglia alla strada più corta, -ssottiglia il senso di colpa
certe storie p-ssano da un muro all’altro, con lo spessore di un pugno
basta poco tipo aprire il palmo, per sputtanare tutto, per sperperare tutto (quanto)
un silenzio disarmante, di amianto, non ha cementato ma ha distrutto
chi non muore si rivede, chi rimuove forse si ricrede e mi lascia tra i fantasmi di giugno
ma raggiungo la meta ansimando
anzi cambio la destin-z-one, destini scritti sciolti sotto il sole
vest-ti sparsi sotto l’acquazzone
detriti intralci in questa direzione, guarda l’orizzonte se mi stai aspettando

[ritornello: spina]
la mia testa è già in viaggio
chissà se ritornerà
se il resto del corpo la raggiungerà
non a mio agio non darmi ragione

[strofa 2: spina]
il vento tra i capelli, fa più effetto su di te
scioglie i nodi, ma non di quelli alla gola, ogni tanto sai li sento ancora
ci ho quasi fatto l’abitudine, ma non più per cose stupide
e’ quell’ansia che mi divora, ma in te trovo dimora, figlia dell’aurora
ricordi -ssurdi di quelli che sussurri, ma speri che non ritornino
se serve li porto più a sud, dove si sciolgono, lasciando il riflesso un po’ meno torbido
devo restare calmo, cammino cado dal tuo palmo, mi manca l’aria caldo torrido
in questa stanza ogni cosa è al suo posto da quando non la riordino
l’aria fredda attraversa e condensa dentro di me, rimane ferma compressa
nasconde i vuoti e li compensa, sconfessa ogni mio perché
tu dammi corda pure quando si spezza, nel caso salteremo senza
non badare alla pendenza, non guardare il punto di partenza
sai non è un caso, in questi giorni d’inverno
un respiro appanna lo specchio, e non mi vedo più
eppure ho cercato parecchio, e penso pure tu
sai non è un caso, ritrovarsi persi dentro al luvre

[ritornello: spina]

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