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letra de no chance - slava

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[intro: slava]

ye, piranha, kespo, bueno, slava… ei
e già lo sai, el void studio, brescia ei… ah

[verse: slava]

ho la mia vita in bilico ci credi;
gli anni vanno ma tu sicuro frate non li prendi;
ogni errore che faccio non ha rimedi;
la vita beve, non mi basta come gli stipendi;
gli anni migliori gli ho b-ttati nel cesso, sprecati;
me ne rendo conto solo adesso;
siamo rimasti in quattro gatti;
qua le persone che mi stanno a cuore, gli amici fidati;
non mi rompere i coglioni;
so cos’ è la morte, so cosa vuol dire stare fuori;
so cos’ è la fame, il dolore il rispetto;
so cos’ è la solitudine la sento dentro;
e non invento, fratè non ne ho bisogno;
vieni nel quartiere dove sono nato e vedi;
sono uno sporco immigrato che segue il suo sogno;
che a differenza tua resta ancora in piedi;

[verse: kespo]

fuggo da sto mondo con le chiavi in mando, pare strano;
il mio cuore non lo apre manco al sacrestano;
incitiamo, chi vuole che ci inginocchiamo;
davanti al messia e i soldi del suo vaticano;
non fa una piega, come una tipa casa e chiesa;
ma se controlli bene è il tragitto che la frega;
dall’ alfa all’ omega è tutto da rifare;
sfogo la mia rabbia in gabbia come un animale, pare;
nel cervello, che sottomettono le idee;
portano consigli come cologne cirenee;
eliche che soffian su di me, sai com’ è;
solo come pericle, oratore tra le dee;
idee fatte ad origami aspetto che richiami;
sulla porta del dolore stringo ancora le mi chiavi;
cerco di spostarmi e andare avanti;
ma le arti mie migliori sono i sacrifici vani;

[ritornello: slava]

prima di parlare e giudicare taci;
il destino è un figlio di puttana e prende a calci;
zero spettative tu cosa vuoi farci;
i sogni nel c-ssetto scaduti, marci;
prima di parlare e giudicare taci;
il destino è un figlio di puttana e prende a calci;
zero spettative tu cosa vuoi farci;
i sogni nel c-ssetto scaduti, marci;

[verse: bueno]

guardami negli occhi;
cura la mia fine prematura prima che il minuto scocchi;
coscienza pulita sopra questi panni sporchi;
vorrei dire quel che voglio senza che l’ orgoglio mi blocchi;
il destino è un figlio di puttana e prende a calci;
promette finti abbracci coperti da ipocrisia;
desidero il traguardo ancora prima di arrivarci;
con troppa realtà che ammazza la mia fantasia;
nessuno ora mi ascolta, perchè adesso ciò che conta;
é definito solamente in base a chi lo racconta;
le occasioni le puoi cogliere una sola volta;
prima di vederle sfumare dentro il tuo senso di colpa;
l’ unica via d’ uscita è il pessimismo cronico;
perchè la vita è un cubo di rubick per un daltonico;
rifletto su quello che ho perso chiudendomi dentro me stesso finchè divento claustrofobico;

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