letra de cappio espiatorio - semicronici
[axiom]
il suono di un martello sopra il mogano dimentico
quando parlo e sento un sedimento poco autentico
ora è la censura che rivendico
da quanto mendico le scorze di paura che forza l’identico
ora sono tanti, ora sono discordanti
ora queste informazioni che condannano n-z-oni e fanti
plasmano di me un’immagine meschina e poco descrittiva
se non fossi isolato su una stretta panchina
ad ogni testo, la mattina di cui scrivo e non converso
se è la stessa cosa contestane il resto
la potenza posta su un altare ma all’inverso
senza questo cielo terso, gelo di quеllo che ho perso
le consеguenze non mi fanno le domande giuste
le conseguenze neanche sanno di resistere
le conseguenze sono buste sopra buste
destinate a forze robuste per farmi desistere
[h-ll’o’him]
fratello mio, non chiamarmi fratello, non siamo uguali
figlio mio, non lasciare che cambino i tuoi ideali
come inali questo torbido fumo tenebra esali
poi ti ottenebra nel nome di mali, restano tali
spiegare le mie ali è difficile, non han senso
io non m’illumino d’immenso, mi rabbuio
sono propenso a dissentire, ora senti quello che penso
tanto stringe la catena più intenso è il mio malaugurio
lento e straziante ritorna il dolore al petto
poi ricominciano i pianti, ma me l’aspetto
l’aria comincia a puzzare perchè viziata
dai peccati di una società malata, bella trovata
si scontra con una mente ormai mutilata
ammutinata, mai ammainata, quasi mai nata
sulla sua schiena gli sguardi di chi gridava al mostro
credevi fatto di carne, ma è solo inchiostro
[axiom]
cosa è predisposto, cosa credi che ti mostro
in questo posto dove ogni vocabolo presenta il costo
con ogni dicitura dov’è stato corrisposto
non ho risposto ad una domanda che mi hai imposto
ho semplicemente levigato, vogato le redini
mantengo tendini da cui muovo le gesta
lo faccio come spirito forense
sono il circense che si spense tagliandosi la testa
[h-ll’o’him]
respiro male, dovrei smetter di fumare di rabbia
aria altamente tossica, chiude i polmoni in gabbia
cela la testa sotto la sabbia, respiri meglio
meglio di quando non speri nel mio risveglio
tengo la mente leggera, respiro elio
anche se piano corrode come micelio
la mia esistenza veleno, fatta da tedio
ma mi rifiuterò sempre di essere medio
[axiom]
la difficoltà è la facoltà di riconoscersi
cospargi la mente di risorse e amenità
è una trappola di chi deve contorcersi
morso dalla diocesi di austerità, senza una posterità
[h-ll’o’him]
libero senza un’autorità che mi sovrasta
e non basta rifugga il concetto stesso di casta
distinta dalla massa, viva anche se carcassa
tengo un basso profilo che tutto passa
[axiom]
sassate sul mio corpo quando il sole colpisce
ammoniscono la voce ed il cervello perisce
seguiranno i miei pensieri, da ieri sento le strisce
di sentieri che mi porteranno a servire le bisce
[h-ll’o’him]
non serve chiudere gli occhi, non ti lenisce
sei lento testimone del tuo corpo che marcisce
renditi conto, pensare troppo ti sfinisce
sembra guarisce ma ti rapisce e punisce
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