letra de vello d'oro - personal
[strofa 1]
mi perdo nell’ade ho l’aspetto di un demone
il frutto che mordo ha i segni di persefone
scrivo del regno col dono di empedocle
sfuggo alle tenebre come agamennone
poi mi colgo nel lume più abbagliante
per ossimoro ridesto il crepuscolo
mi sporgo nel fiume circostante
e alla vista poi arresto ogni muscolo
un narciso io vidi o mi vide
mi chiesi col correre delle clessidre
mi sentii come porrе il peso nello stige
sono follе è assiomatico euclide
ma fin tanto ch’io trovo lo scrigno
per rinchiudere tutti i miei mali
redarguire pandora con un viso arcigno
non mi da rese temporali
[ritornello]
sono arrivato sull’olimpo
ma ho sconfitto più titani
lungo il mio cammino
son fuggito dal quel labirinto
che mi ha spinto a scrivere
sul mio taccuino
queste note sono il vello d’oro
e curano coloro
che hanno il capo chino
con più occhi del gigante argo
guardo il mio futuro
e cambio il mio destino
[strofa 2]
ho gli occhi fissi
su duemila dipinti
che mi portan negli abissi
insieme scilla e cariddi
la mia lotta è un susseguirsi
come il ciclo dei vinti
la marea sta per aprirsi
come omaggio ai miei scritti
cola del sangue sul viso
ma in un fiordaliso ritrovo la forza
mi ricorda che in fondo l’arrivo
non vale metà della strada percorsa
[ritornello]
sono arrivato sull’olimpo
ma ho sconfitto più titani
lungo il mio cammino
son fuggito dal quel labirinto
che mi ha spinto a scrivere
sul mio taccuino
queste note sono il vello d’oro
e curano coloro
che hanno il capo chino
con più occhi del gigante argo
guardo il mio futuro
e cambio il mio destino
sono arrivato sull’olimpo
ma ho sconfitto più titani
lungo il mio cammino
son fuggito dal quel labirinto
che mi ha spinto a scrivere
sul mio taccuino
queste note sono il vello d’oro
e curano coloro
che hanno il capo chino
con più occhi del gigante argo
guardo il mio futuro
e cambio il mio destino
[strofa 3]
questo quando scrive si crede enea
ma se così fosse io sarei chirone
l’amplesso di anchise fu con una dea
ma di certo non sei tu il frutto dell’unione
credi che di essere il sire
per un’ovazione di qualche platea
io ti dono una corona si però
attenzione mi chiamo medea
nel mio nome risiedono doti
e per l’arte che tratto
ho un amore platonico
e se anteponi le prime due sillabe
al nome che porti
diviene teoforico
mi perdo nel dedalo
e spero mi vedano
sperpero in giro
il filo che mi diedero
al tartaro risero
demoni e cerbero
videro
poi non ci crebbero
[ritornello]
sono arrivato sull’olimpo
ma ho sconfitto più titani
lungo il mio cammino
son fuggito dal quel labirinto
che mi ha spinto a scrivere
sul mio taccuino
queste note sono il vello d’oro
e curano coloro
che hanno il capo chino
con più occhi del gigante argo
guardo il mio futuro
e cambio il mio destino
sono arrivato sull’olimpo
ma ho sconfitto più titani
lungo il mio cammino
son fuggito dal quel labirinto
che mi ha spinto a scrivere
sul mio taccuino
queste note sono il vello d’oro
e curano coloro
che hanno il capo chino
con più occhi del gigante argo
guardo il mio futuro
e cambio il mio destino
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