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letra de metal rap - parix

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[strofa 1]
la vita è ancora lunga fra ci vediamo all’arrivo
io ancora cerco un posto che faccia per me
e c’era un lato buono in me ma l’hanno ucciso
mi hanno tritato il cuore per farci il frappè
sai perchè in questi hanni non sono mai uscito
per non vedere in giro quelli come te
quelli come te stanno sempre in giro
perchè non hanno l’equilibrio
dato che siete squilibrati
vi rispetto poco
toro loco
p-sso a trovarvi in manicomio
dicono “manigoldo”
al contrario di loro fra
ho trasformato questa merda in cash
c’ho le mani d’oro
sono l’unico nel quartiere
nella city l’unico nel paese
sono l’unico che non vi segue
l’unico che ha rinunciato veramente a tutto
e suonavo il piano quando mi stacchevate l’enel

[ritornello]
tu non puoi sapere come mi va
di me vedi solo quello che mi va
foto sulla home ril-ssato ommm
frate l’apparenza inganna
tre preti con l’arma
si fanno una banca con calma
questi mezzi artisti chiusi nei bar
cercano l’oro tra me e loro
“mind the gap”
chi mi diceva
“non ci farai mai un deca”
non che io nuoti nel cash
ma nenche sotto pressione clash
quando mi senti sbianchi mentadent
ti faccio il culo a stisce tipo meches
e quelli malati diranno di me
che sono un pazzo faccio metal rap

[strofa 2]
dentro di me ci sono tre che fanno il pogo
gestire la mia mente fra è un lavoro faticoso
è un manicomio e non c’è mai riposo
mi soppia il cervello doberman
in faccia a questi ritardati forrester gump
grido come gli hooligans
vivo su e giu luna park
solo senza crew
faccio rap dark
se uccidi la musica non sei un -ssasino
pensi che il tuo destino lo decidi te?
e tutti sti bambocci che danno fastidio
fratè li sbricioliamo con un po’ di crack
vendo la mia pelle molto cara al chilo
conosco il galateo ma anche il karatè
se c’è qualcosa di garant-to
è che morirei piuttosto che leccare a te

[ritornello]
tu non puoi sapere come mi va
di me vedi solo quello che mi va
foto sulla home ril-ssato ommm
frate l’apparenza inganna
tre preti con l’arma
si fanno una banca con calma
questi mezzi artisti chiusi nei bar
cercano l’oro tra me e loro
“mind the gap”
chi mi diceva
“non ci farai mai un deca”

[outro]
volevo solo riuscire ad arrivare fin qui per farmi ascolare da voi. per costringervi almeno una volta nella vostra vita ad ascoltare davvero qualcuno, invece di stare lì a fare finta di farlo. vi accomodate a quel tavolo e guardate verso questo questo palco e… e noi… noi ci mettiamo subito a cantare, a ballare come dei pagliacci. per voi non siamo delle persone, voi… voi non ci vedete come degli uomini quando siamo qui ma della merce. e più siamo falsi e più vi piace perché è la falsità l’unico valore ormai, l’unica cosa che riusciamo a digerire. anzi no, non l’unica: il dolore e la violenza, accettiamo anche quelli
p-ssiamo la nostra vita a comprare cazzate. tutto quello che facciamo, i nostri discorsi sono pieni di cazzate
desideriamo stronzate che neanche esistono e siamo stufi di farlo. dovreste darci voi qualcosa di reale ma non potete, giusto?
fate a pezzi ogni cosa bella che vedete. e solo a quel punto la gonfiate, la impacchettate e la fate p-ssare attraverso una serie di stupidi filtri finché di quella cosa non rimane che un mucchio di inutili luci. mentre noi pedaliamo un giorno dopo l’altro… per andare dove? per alimentare cosa?

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