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letra de corpus christi - nocivo regaz

se penso alla mia vita di qualche anno fa
è come se vivessi solo un deja-vù
è cambiata soltanto l’età
sono lo stesso stronzo, forse un po’ di più
vorrei aver la forza che c’ha mio papà
per poter sfuggire a questa schiavitù
ma poi è iniziata sta cosa del rap
scappo da quaggiù

frate ce n’ho bisogno
per me un foglio bianco è come
un toro e un drappo rosso
ma la penna non scrive
e non perchè manca l’inchiostro
fanculo il mondo, la mia generazione
ha la sensazione di vivere senza azione
in come profondo
merda, sti rapper sembrano jason derulo
rappano da froci
penso che l’hanno preso nel culo
la mia è att-tudine, che ne sai tu di me?
se lo fai per abitudine, fossi un pugile
avrei steso qualcuno
carta straccia che scrivo
scazzi e disagi che vivo
c’ho messo la faccia
mica l’immagine del profilo
ipse dixit, metto in croce sti finti artisti
portavoce degli sconfitti
corpus christi
il mio canto non ha virtù
sta roba m’ha dato tanto
e m’ha tolto ancora di più
va da new york, fino a londra, tokio, vienna
io che ho visitato il mondo
stando a bordo di una penna, merda

e non so bene come finirà
se calerà il sipario sullo show
fanculo i soldi, figa, fama e fans
io voglio un foglio, rime, beat e flow
fanculo la tua vita da rockstar
giuro che tutto quello che ora so
è che mi serve quest’ultima chance
damme st’ultima chance

vorrei una malformazione
avere dieci diti medi per poter
mandare a fare in culo molte più persone
come charles bukowski, zero chance e soldi
ma il rap è la mia venerazione
la mia benedizione
vado bene in dizione
se si preme il bottone
il timpano si sfonda come una penetrazione
la penna eiacula rime, serve un calcolatore
chiuso in camera vorrei salire
su un palco per ore
frate ascolta il mio nome
nocivo regaz, arrivo dalle favelas
con obiettivo las vegas
brindo con il demonio
nel letto di un manicomio
ho la testa in un pandemonio
e finisco come antonio banderas
ma parlo a cani e porci, a cagne e porche
schifano i froci
e poi vanno al g-y village ogni notte
ce n’ho abbastanza de ste regazzine
finte stronze
foto in mutandine con le amiche
con le fiche rotte
io sto all’ultimo banco
alle lezioni della vita faccio una bella dormita
e lascio il foglio in bianco
il problema è se rappo
perchè se parto rischio
che stringi il cappio
se senti quello che partorisco

alla ricerca della verità
la trovo in una bottiglia di rum
a cosa serve questa libertà
se le ali adesso non le abbiamo più
è che siamo vivi per metà
e per i sogni non c’è il p-ss-part-tout
io faccio il segno della croce ma
voglio che il cielo un giorno cada giù

sta musica è l’unica cosa che ho

- nocivo regaz

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