letra de verdena - narratore urbano
un altro bar sulla statale, viscidi vecchi di mezz’età
parlan di figa calcistica, fra quelli che in tasca han la verità
la televisione assente in omaggio, mentre ti ingoia genera costi
le parole corrodono ore, la ragione che dorme genera mostri
lei un giocattolo autunnale, commiato ipocrita di un giornale
bersaglio lurido di chi ben pensa, che a ben pensare questa morale
è fatta solo per tutelare chi sta già bene, questa moralе è fatta male
lei un’altra camera d’albеrgo, una doppia ad uso singolo
la provincia cucita addosso, e uno stupro legato al polso
sorride a stento dietro al bancone, c’è da servire un altro coglione
–
un altro faro puntato addosso, un altro passo senza rimpianto
senza rimorso
la notte consuma il lavoro, il tempo e il decoro
e in questo sputo di paese, conti solo se hai potere
non se la tua arte la fai bene
ma se chi ha i soldi ti può avere, se chi ha i soldi ti può volere
e se non hai un cazzo più da dire
e non ti salvi che da sola, per morire poi da vecchi
e sono tutti più repressi più depressi, più feriti più stremati
con i denti digrignati, mentre l’auto non ti vede e ti travolge
ti ha messo sotto senza attenzione
voglio finisca in fretta
non voglio una vita spolpata una iena
finire esplosa contro una cisterna, ascoltando i verdena
voglio finisca in fretta
non voglio una vita spolpata una iena
finire esplosa contro una cisterna, ascoltando i verdena
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