letra de vicoli - maxar
mi chiedo come possa essere una notte
così elegantemente viva da far della luce la sua morte
possa sprofondare tutto per sempre così stretto al suo buio
non arderebbe come fuoco se non morisse ogni giorno
e ogni volta l’oscurità che ci avvolge sembra diversa
il vento scandisce bene le sue parole e dice ritorna
il cielo sembra leggero alto sulle mura del mio castello
nel chiarore tenue dei vicoli più stretti vige il silenzio
mi chiedo come possa esser la mia vita
talmente potente da poter infrangere il suo capolinea
non ci sono chiavi per quelle recinzioni all’orizzonte
il messaggio dell’eternità resterà racchiuso nel mio sangue
e ogni volta la luce che ci avvolge sembra diversa
il ricordo ancestrale dei rituali spesso ritorna
e allora balliamo ancora sulle mura del mio castello
nel chiarore tenue dei vicoli più stretti vige il silenzio
mi chiedo come possa essere la morte
un fiume vivo che feconda l’intero avvenire con la sorte
se la realtà è lo scontro, il nostro piscio riempirà il suo flusso
l’esperienza con la lama, l’angoscia negli occhi del nemico
e ogni volta la vita che conduco sembra la stessa
l’odore del sangue sui rami di ulivo mi rimane in testa
chiudiamo ancora gli occhi sulle mura del mio castello
nel chiarore tenue dei vicoli più stretti vige il silenzio
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