
letra de torino goodbye - matteo pietro debernardi
[verse 1]
ma tu te lo ricordi quell’aprile fatto di valigie e attività febbrile imbarcati entrambi verso nuovi lidi. “andrà tutto bene, ti fidi?” dicevi con lo sguardo colmo di speranza anche se entrambi temevamo la distanza. perché casa era dove eravamo noi due, tu scoglio del mio mare agitato, io testardo come un bue.
[verse 2]
io e te ci siamo incontrati perché volevamo essere salvati, i nostri incubi e sogni si alimentavano come mandrie che non sapevano dove andavano, bufali liberi nelle praterie della vita.
[chorus]
torino goodbye, chissà come mi ritroverai, uomo che ha sconfitto la sua notte o ragazzo con le ossa rotte. noi che siamo i figli cresciuti con umiltà di una dea abituata ad essere minore, viviamo per diffondere la tua eredità noi contro tutti senza timore.
[verse 3]
quel suono annuncia che è il momento, scendi da questo treno, è tutto in fermento, la paura che cola sul mio viso contratto, tu ferma a guardare il binario distratto inconsapevole spettatore delle nostre vite intrecciate. anche se ci rivedremo con facce imbronciate ricorda, ci siamo b-ttati inconsapevoli e ingenui, abituati ad una bolla dai colori tenui, ci siamo ritrovati dentro un arcobaleno.
[verse 4]
ed è inutile che io corra nel retrotreno, ora siamo soli e occorre iniziare a giocare, per favore non ti spaventare: la vita è una stella cadente nel cielo mentre tu rotoli in un campo di fieno.
[chorus]
torino, torino goodbye, chissà come mi ritroverai, uomo che ha sconfitto la sua notte o ragazzo con le ossa rotte. noi che siamo i figli cresciuti con umiltà di una dea abituata ad essere minore, viviamo per diffondere la tua eredità noi contro tutti senza timore.
[bridge]
io ballo con la tua mancanza, tu distesa mesta nella tua stanza, io in un hotel a cercare la tua mano, tu persa nella giungla di milano. alla fine cosa è rimasto? per favore riavvolgiamo il nastro: tu per me, io per te, presenza costante in una vita altalenante.
[outro]
un sogno lucido, avremmo voluto esserlo, ora prigionieri di un rapporto, tu il mio patroclo, io il tuo achille colpito al tallone, vittime del diventare adulti e della sua accelerazione. torino, torino goodbye, chissà se mi riaccoglierai adesso che sono un uomo sconfitto dalla sua notte, non più un ragazzo ma con tutte le ossa rotte
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