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letra de quête (non ci sto) - mark the red

[strofa 1]
se immagini e puoi, immagina noi
distesi su un letto di lacrime a pensare ai nostri litigi col senno di poi
io sono un pianeta, ghiacciato e che arreca
un’attrazione fittizia che finisce con una rosa nata da una crepa

e restare in silenzio, ma percependo il disagio
canticchiando un pezzo, triste di cranio randagio
lo sai che mi manchi? sguardi sotto al cielo stellato
sfociando in sorrisi che poi conducono ad un bacio
non ti servono piercing, già così sei una favola
spettro di sogni, ma con la storia un po’ tragica
piove dalla tua nascita, e tu sorridi fradicia
so che sembra impossibile, ma in due possiamo farcela

rollane una, dopo
guarda la luna
facciamo il bagno nudi
dai che porta fortuna
soli in spiaggia di notte
col buio d’ottobre
all’alba saremo
assonnati in hangover

amo se sei timida, tra noi c’è chimica, grande ma piccola, la mia blue sky
noi siamo una fiamma innocente però che potrebbe causare un incendio tu sai
amo se ti arrabbi, ti riempio di abbracci, finché non ti calmi, mi gridi “mayday”
ti mordo le labbra, graffio i tatuaggi, da quando ti sfioro non sai più chi sei

rit
non ci sto, a fissare i tuoi occhi verdi
non ci sto, a pensare se sai cosa perdi
perché ti ho voluto bene e tu non lo capisci
sei tu che dopo due anni mi hai detto sparisci
volevi restassimo amici ma niente di più
se ci incontriamo ci diciamo “ciao”, niente di più
[strofa 2]
è vero che un po’ mi amavi
ma non amavi te stessa
perciò ti sei abituata
a regalare indulgenza
videochiamate per ore
pensavo che fosse amore
e invece era più platone

ti ho scritto la prima strofa che stavamo quasi insieme
promettesti di lasciarlo e che saremmo stati bene
poi mi hai detto che stavate già da troppo a denti stretti
quindi preferivi sperare nei suoi progetti

anni che mi chiedo come mai tu l’abbia fatto
mi dico che forse pensavi di meritarlo
e infatti pure adesso che sei riuscita a lasciarlo
ti senti con un altro, che è un’altra testa di cazzo

nonostante quando c’era lui a casa mi ignorassi
avevo bisogno d’esser certo che mangiassi
dopo anni mi hai riscritto con un tacito consenso
in un’amicizia che ha qualcosa di non detto

ci vediamo unicamente in quel bar dove lavori
ci vengo con lei per stare a mangiare fuori
lei che mi ha raccolto quando mi hai lasciato a pezzi
con cui parli e con cui scherzi ignorando i nostri furori
dalla prima volta tu non hai battuto ciglio
allora non c’è stato niente, oppure non capisco
e pensare che parlammo persino di avere un figlio
e ora al massimo mi fai un caffè se passo il pomeriggio

[outro]
“ciao”, niente di più
ci scambiamo un “come va?”, ma niente di più
tu sei stata un bel miraggio, ma niente di più
facciamo finta di niente, un po’ come vuoi tu

- mark the red

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