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letra de il pescator cortese - manuel bongiorni

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[intro]

[strofa 1]
lasciate che vi dica
il pesce bizzarro e strano
pescati ne ho di buffi
con l’esca e con la mia mano
ma quanto accadde un giorno
alla fine di un agosto
fu cosa che è incredibile a dir piuttosto

muovevo la mia lenza
tra i rigoli del ruscello
seccati dall’estate
sfiniti dal tempo bello
abbocca una creatura
col corpo di una donna
che terminava in pinne invece che in gonna

mi disse “che sgomento
fortuna che m’hai issato
da questo che era fiume
ma in pozzo si è ormai mutato
io più non sussistevo
ci stavo stretta e sola
melma nelle mie branchie ed un nodo in gola”

[ritornello]

[strofa 2]
“se fossi tutta donna
va beh, ti potrei amare
se fossi tutta pesce
soffriggere e poi mangiare
ma già che sei parziale
umana et animale
t’indico la corrente che porta al mare

su, segui senza pene
la traccia mia da nostromo
la troverai a fini
magari in un pesce-uomo
e avrete un pesce-figlio
con braccia e pinne sane
e la compagnia fedele di un pescecane”

[ritornello]

[strofa 3]
“oh dio se siete saggio
nettuno, se siete buono
mi par persino strano
che siate soltanto uomo
aveste voi le pinne
sapete che farei?
vi chiederei di prendere i palmi miei”

“gli dei di terre e d’acque
non si sdegneranno affatto
prima di salutarci
baciamoci per un tratto”
ma mentre approssimavo
la bocca al suo sorriso
mi ridestavo con una trota in viso

supino nella barca
coi frutti della mia pesca
il loro aroma indosso
mi fece sognar la tresca
il flusso delle onde
m’aveva ben cullato
giacché d’acqua d’autunno il fiume s’era colmato

[ritornello]

[strofa 4]
gaudite, pescatori
il flusso delle stagioni
tornai con tanti pesci
abbondanti di dimensioni
ma mentre rivolgevo
un saluto al bel ruscello
scorsi sulla mia mano un lungo capello

[ritornello]

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