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letra de mors tua vita mea - machete empire records

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[strofa 1: er costa]
dopo aver vissuto una vita a combattere sulla strada
senza lasciarsi abbattere in questo mondo non paga
senza perdersi in chiacchiere o ‘sto mondo qua ti sbraga
contando sul carattere
in fondo basta qualunque cosa accada
a testa alta fra le bestie per vedere i suoi figli ridere
dedito al crimine per vederli sopravvivere
impossibile riuscirci con la coscienza pulita
pronto a spingersi al limite fino a che c’è vita
fino a che non è finita!
questo è un campione nella partita
senza paura, stringendo le dita nelle nocche dure
è come un samurai, bushidō nell’hagakure
p-ssa guai, ma ogni volta ne è uscito e lo appaga pure
ma il destino ha un gran senso dell’umorismo e della beffa
a volte punisce il punto e favorisce chi bleffa
i sogni di gloria nella partita col demonio
si infrangono, benvenuto nella storia di antonio
lavoratore, 12 ore al molo da scaricatore
non bastano alla famiglia vuole una vita migliore
lacrime, sudore e pugni
spacca grugni, per lavoro
recupero crediti per i debiti che ha con loro!
boxe illegale, clandestina, per arrotondare
non sente nemmeno più il dolore se gli fanno male
sapore di sale, sapore di mare
sapore di sangue nella bocca per campare
è un animale!

[ritornello: er costa]
capitolo conclusivo
sopravvivere è un fatto istintivo
e vige la legge del più cattivo (aug, aug!)
non perdi qualche incisivo
perdi la vita, con la foto sulla lapide
il nome scritto in corsivo (aug, aug!)
è un macabro primitivo gioco nel quale
l’unico obiettivo resta soltanto restare vivo! (aug, aug!)
lo spirito combattivo è mors tua – vita mea
quando arrivi all’incontro definitivo!

[strofa 2: er costa]
lui è solo uno strumento, b-ssa manovalanza
efficace si, ma soltanto un cane senza importanza
riporta il bastone al padrone, forse mangia un osso dopo
cane da guardia, cane da caccia
cane da gioco, cane da riporto
finché qualcosa non va storto
finché quel giorno giù al porto
sul molo antonio s’è accorto
che in questo gioco contorto
quanto gli hanno estorto
è troppo decide o uomo libero o uomo morto
-ssorto, ripensa in che cazzo è stato coinvolto
mai -ssolto dai suoi peccati, ha torto
ma cerca solo se stesso non un -ssoluzione
anche se questo è un problema spesso e non una soluzione
è carne da macello
senza un fratello
intrappolato fra l’incudine e il martello
schierato dal suo boss di quartiere
contro il boss del ‘cartello’, del narcotraffico
pronto per l’ultimo duello
il giorno arriva
pompa l’adrenalina saliva
quando antonio resta da solo in piedi al centro del ring
c’era paura, solo che antonio non la sentiva
era un pedone sacrificato nel nome del king pin
contro il boia, antonio nemmeno combatte
è già come se fosse morto prima di aver tirato le cuoia
sputa sulla vita troia
tutti i denti che non ingoia
non serve più niente, serve che cada, serve che muoia!

[ritornello: er costa]
capitolo conclusivo
sopravvivere è un fatto istintivo
e vige la legge del più cattivo (aug, aug!)
non perdi qualche incisivo
perdi la vita, con la foto sulla lapide
il nome scritto in corsivo (aug, aug!)
è un macabro primitivo gioco nel quale
l’unico obiettivo resta soltanto restare vivo! (aug, aug!)
lo spirito combattivo è mors tua – vita mea
quando arrivi all’incontro definitivo!

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