letra de ensi tra passato e presente: ecco oggi ep - loris bellitto
c’è un sottilissimo fil rouge che lega l’esordio solista, nell’ormai lontano 2012, all’ep pubblicato in data odierna, “oggi”: il tempo. per ensi, il tempo sembra non essere mai trascorso da quando, 8 anni fa, con snapback e hoodie, si aggirava tra orologi molli (come nel quadro di dalì “la persistenza della memoria”) esplorando una strada solista che lo ha portato dov’è adesso. il ragazzo della piazza torinese non è cambiato, tanto da ribadirlo sin dalle prime barre di questo nuovo progetto di 6 brani
“pr-nto a morire come biggie nel suo primo disco
come me per mio figlio
e’ proprio se devo spiegarlo chе non puoi capirlo
cambia sempre, ma in fondo cambia nientе, nada
sta roba ce l’ho sotto pelle, frank sinatra.”
ciò che lo ha sempre contraddistinto ci viene sbattuto in faccia subito, continui riferimento ad un passato che ormai non c’è più ma che non viene rimpianto. no, perché in questa mezz’oretta di ascolto enzino non ci parla sicuramente con tono malinconico, anzi, chiede al pubblico attuale di non farsi distrarre dai brand di abbigliamento, dai gioielli che indossano i rapper attuali, dai numeri che fanno sui social. bisogna guardare al passato come ad un modello importante e fondamentale, senza cui probabilmente il rap attuale non sarebbe dov’è adesso. d’altronde lo diceva già cicerone: “historia magistra vitae”
“mi scrollo la minchia con questi gossip del rap
chiamami solo se si riuniscono i dogo o i co’ sang
e lascia a me questa rap sh-t, forse è meglio che smetti”
e si vede che i tempi sono cambiati un po’ per tutti quando, sempre in “specialist”, viene rivelato che non sopportava la musica elettronica sin da ragazzino (citazione al fibra di mr. simpatia), quando attualmente viene campionata un po’ da chiunque, come a voler riportare in auge tempi ormai lontani. ed a proposito di produzioni, qui ensi dimostra di voler fare un upgrade chiamando alle armi nomi d’eccellenza come chris nolan, lazza e gemitaiz. come a voler affermare di essere il migliore anche cambiando il tipo di produzioni su cui rappare
“vengo dal booster, l’ho già detto se non lo sapevi
pure io stavo nel bando o come si chiamava ieri”
il concetto di tempo di cui sopra permea tutto l’ep, in un continuo oscillare tra passato, presente e futuro. il passato ci riporta a periodi in cui l’hip-hop si faceva nelle piazze, in mezzo alla strada, contesto in cui lo stesso ensi è cresciuto. habitat naturale che ha visto germogliare la scena italiana ad inizio anni 2000 ,le piazze sono ormai sinonimo di tempi andati
“ho fatto il rap in piazza fin dall’inizio, come un sodalizio
ci ho messo la faccia parlando di me, chiamatemi enzino finizio”
ensi afferma anche, sempre in specialist: ”da ragazzino io volevo entrare in area cronica”, un attestato di stima verso uno dei collettivi che ha portato questa cultura in italia. già omaggiata da bassi maestro in dedicated (“uno dei più grandi contributi al rap italiano… area cronica”), possiamo ergerla a simbolo dei tempi che furono
perché ciò che si è creato, in fondo, è uno sp-ccato generazionale tra chi questa scena l’ha tirata su, all’inizio dello scorso decennio, e chi ne ha poi raccolto i frutti che hanno portato a questa sovraesposizione del genere. perché se oggi il rap è ciò che è lo dobbiamo, anche, ad artisti come ensi
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