letra de ibusemi - latte freddo (feat. a.b.d.a)
mamma piange sangue da tre anni
pensa al fatto che le sfuggo dalle mani
che ho in testa pensieri tristi e confusionari
che il mio mondo è complicato, non ne trova mai le chiavi
papà abita lontano, vive un’altra vita
ha una nuova donna, trascura ogni quisquilia
cerca ancora la pace tra il sudore e la fatica
ed ogni sera tace in una calma un po’ fittizia
la sua camera è addobbata, di quadri e di disegni
quasi come la stanza dove t’ho placato i sensi
dove ho tentato di addomesticarti, di sorreggerti
di cambiare rotta ai tuoi pensieri deprimenti
il sesso che ci avrebbe reso disuniti
era al pari di una parolaccia detta da due bimbi
fatto sottovoce e con un poco di paura
con un mostro sotto al letto pr-nto a dire la sua
c’era un’estate in cui era bellissima
in cui è tramontata come sole alle sette
l’ho vista nascere, l’ho vista crescere
l’ho resa fuoco, l’ho resa cenere
c’era un inverno in cui era tristissima
in cui è risorta, non ne sono certa
l’ho vista nascendo, l’ho vista morendo
l’ho vista bruciare, l’ho vista nel gelo
il lexotan di mamma è ancora sul tavolo
le nostre urla vivono e piangono
c’è una spremuta fresca, un poema iniziato
dalle stesse goffe mani che ti hanno toccata
eri nuda, brilla, priva di una scusa valida
per non innescare una reazione incendiaria
pensavo fossimo cigni uniti in una danza classica
ma te avevi piume nere, nere fin dalla nascita
se scrivo di te mi concedo alla leggerezza
mi libero di ogni insostenibile patema
ti ho cercata tra le righe d’un libro di kundera
ritrovandomi in thomas, ritrovandoti in tereza
prima dell’amore a me sfuggiva solo il vento
la figura di mio padre, il senso di tutto questo
a vent’anni mi ritrovo ancora un poco ingenuo
cerco solo un corpo per essere uomo vero
c’era un’estate in cui era bellissima
in cui è tramontata come sole alle sette
l’ho vista nascere, l’ho vista crescere
l’ho resa fuoco, l’ho resa cenere
c’era un inverno in cui era tristissima
in cui è risorta, non ne sono certa
l’ho vista nascendo, l’ho vista morendo
l’ho vista bruciare, l’ho vista nel gelo
e non vedi che
sei il filo rosso che
io da sempre seguo e a cui
il mio mondo è appeso
e se scapperemo
voleremo fino al sole
e poi ci scotteremo
cadendo dal cielo
copriti di coperte, sii ancora incosciente
occulta i tagli sulle braccia con le penne
coprili con i disegni, coprili con facce sceme
non pensarci, ora va bene, ora va tutto bene (tutto quanto)
illuditi sia vero, che non sia un’illusione
mentre credo ancora fosse vero il nostro amore
suo padre è ancora morto, esiste la depressione
a volte mi sento incapace di scrivere le parole
ma resta solo l’arte dopo le conclusioni
posso solo scrivere qualcosa che emozioni
mi sento benedetto sia da dio sia dagli uomini
se sono nato artista, odiandomi in alcuni giorni
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